Cronaca

Sfratti e povertà, nel 2012 dal Comune interventi per 407mila euro

Non chiude mai la porta in faccia  anessuno, l’assessore ai servizi sociali Luigi Amore. Adesso però a bussare alla porta del suo ufficio sono davvero in tanti e pur con tutta la buona volontà, il Comune non è una agenzia di collocamento e nemmeno un’imm0biliare. ‘Con i rappresentanti del comitato antisfratti di via Mantova, (leggi centro sociale Dordoni, ndr), mi sono incontrato alcune volte e c’è un dialogo aperto con molti punti di condivisione.  Uno di loro è venuto anche questa mattina in ufficio, accompagnando una delle persone che hanno richiesto aiuto. Siamo totalmente d’accordo su concetti quali equità e giustizia, ma le strade divergono quanto sento parlare di occupazione delle case sfitte. Anche perchè allora bisognerebbe interrogarsi sul perchè tanti proprietari preferiscono tenere le case vuote, piuttosto che affittarle, oppure sullo sfratto come strumento per aumentare i punti nella graduatoria dell’assegnazione di case popolari. Su questo tema il Comune di Cremona ha delle proposte e spero di rappresentarle presto al nuovo assessore regionale’.

In un periodo in cui tutti lamentano di essere in crisi, la corsa all’aiuto sociale è sempre più intensa, come mostrano i dati dell’attività 2012 consegnati dall’assessore Amore ai capigruppo consigliari nella seduta di approvazione del consuntivo. Ormai l’8,7% delle famiglie cremonesi si è rivolta o è effettivamente assistita dai servizi sociali. E nei primi tre mesi del 2013 il numero è già salito di 30 unità, in pratica 10 nuove famiglie al mese. Un quarto di loro  (25%) presentano problematiche di tipo prevalentemente economico, mentre la restante parte richiede servizi ‘classici’ quali l’assistenza domiciliare per anziani, disabili e minori; l’assistenza per ricoveri in rsa o quella per i centri diurni. Alle problematiche economiche viene riservato il 5,81% del budget dei Servizi sociali, contro il 44,77% destinato ai servizi residenziali.

Nel 2012 513 famiglie cremonesi hanno avuto un sostegno economico (Integrazione famigliare) per riuscire  a pagare bollette e affitti, ma anche trasporti e generi alimentari per un totale di 407.000 euro. Oltre la metà sono famiglie con bambini piccoli o comunque minori, 150 sono composte solo da adulti.

Nel tema generale delle povertà, quello legato al pagamento degli affitti e delle bollette è molto delicato. ‘Molte volte – spiega l’assessore – vengono da noi persone che sono indietro di tre mesi e allora risolvere il problema diventa più complicato. Sarebbe bene che i problemi economici ci vengano segnalati fin dalla prima scadenza non rispettata. E poi ci sono altri aspetti: come il rifiuto a fornire spiegazioni sui motivi dell’affanno economico, e il non rendersi disponibili ad effettuare l’Isee’, che è l’autocertficazione da compilare presso i Caf in cui si dichiarano tutti i tipi di entrate, da reddito o patrimonio. ‘Prima che uno sfratto diventi escutivo – cotinua Amore – ci vogliono almeno sei mesi. Di tempo per venire da noi e rappresentare la situazione ce  n’è, ma spesso questo non succede e le persone si presentano al terzo richiamo del tribunale’, quindi quando l’ufficiale giudiziario sta per bussare alla porta.

‘L’altro giorno – continua Amore sciorinando i casi più disparati – è venuto un signore che ha lavorato tutta la vita ma percepirà la pensione, con gli arretrati, solo da maggio…. mi chiedo se non fosse possibile mettersi da parte qualcosa’. ‘La prima richiesta assoluta che farei al nuovo Governo è di darsi da fare per il problema lavoro’, continua Amore, ‘sempre più gente ce lo viene a chiedere, ma oltre un certo limite non è nostro compito trovare lavoro’. Anche se poi, guardando ai dati 2012, il Comune ha attivato un progetto a favore di 12 carcerati con condanne inferiori ai 36 mesi e quasi interamente scontate, che hanno partecipato a tirocini formativi presso le aziende del Polo della Cosmesi di Crema.

Il tema alloggi è talmente sentito che ai Servizi Sociali hanno varato un apposito progetto per i condomini pubblici, da maggio 2013 a dicembre 2014 negli agglomerati di Borgo Loreto, Largo Pagliari e Cambonino. E’ il progetto di ‘Tutor’ di condominio. Sintomatico quanto si legge nella relazione al Bilancio: ‘L’ipotesi che guida la presente proposta è che se considerassimo l’abitazione e le persone come un tutt’uno, un unico sistema, e mettessimo a punto un’organizzazione diversa per fornire servizi di prossimità all’abitare, potremmo affrontare i problemi in modo più efficace, risparmiare risorse e migliorare la qualità della convivenza sociale e dell’abitare.
Nei contesti di degrado le persone faticano a riconoscere la propria responsabilità e spesso non sono disponibili a collaborare. Dall’Amministrazione comunale o dall’Ente gestore pretendono tutto, ovviamente, lamentandosi di non ottenere niente. Tutto questo alimenta la spirale del degrado, del senso di impotenza, della rabbia, rende ulteriormente difficili i rapporti con gli enti e aumenta i costi dei servizi e della manutenzione.
Ma come ottenere questo con persone spesso provate dalla vita e talvolta con risorse limitate? Scoraggiate, arrabbiate o impotenti? Abituate a chiedere, a delegare a rivendicare, ma incapaci di dialogare e di assumersi responsabilità?  Un dato di evidenza empirica è che le persone abbandonate a loro stesse finiscono con il comportarsi in modo incivile. L’abbandono aumenta la conflittualità nelle relazioni e le “rivendicazioni scomposte” verso gli enti e, paradossalmente, le richieste ai servizi’. Di qui l’istituzione di una figura unica che interagisca con i condomini in modo da raccogliere sia le problematiche di natura manutentiva degli alloggi, sia quelli di natura sociale, prima che degenerino.

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