Cronaca

Azzannato da un pitbull durante una lite, condannato il padrone

Brutalmente azzannato da un grosso cane, un incrocio dogo argentino/pitbull, aizzato dal suo padrone. La brutta esperienza è toccata il 16 luglio del 2008 ad Alex, un giovane cremonese di 24 anni, parte civile a processo attraverso l’avvocato Paolo Fornoni. Oggi il giudice di pace Daniela Badini, accogliendo la richiesta di pena del pm onorario Silvia Manfredi, ha condannato l’imputato, Mehdi Lahrache, 25 anni, marocchino, ad una multa di 900 euro per il reato di lesioni e al risarcimento danni con una provvisionale immediatamente esecutiva di 1.500 euro (il resto da liquidarsi in separato giudizio civile). I due ragazzi si conoscevano già. Tra di loro in passato c’erano stati screzi.

Quel giorno Alex, con un tutore alla gamba, era in auto insieme alla fidanzata, quando per strada aveva sentito il marocchino urlargli una frase che aveva tutta l’aria di essere un’offesa. L’imputato era a passeggio a piedi con il suo cane Spot. A quel punto il giovane al volante aveva fatto inversione ed era sceso a chiedere spiegazioni in merito alla frase pronunciata dal marocchino. Gli animi si erano subito scaldati e i due si erano spintonati. Poi c’era stato lo scatto del cane che si era avventato contro Alex, finito a terra con l’animale sopra di lui che lo azzannava e il suo padrone che lo prendeva per il collo e gli sferrava pugni al volto. Per Alex era stato necessario ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso che gli avevano riscontrato ferite e contusioni in varie parti del corpo, compresi graffi sulla schiena provocati dal cane e un taglio profondo sotto l’ascella.

“Il cane non era tenuto al guinzaglio e non aveva la museruola”, ha ricordato il pm nella sua requisitoria. Alla scena avevano assistito numerosi testimoni, uno dei quali,  intervenuto per dividere i due contendenti, nella concitazione stava anch’egli per essere morso dall’animale. “I testimoni hanno ricostruito l’aggressione in termini univoci, corroborando la versione del mio cliente”, ha detto l’avvocato Fornoni, che ha parlato di “brutalità” e di “accanimento” dell’imputato nei confronti di Alex, in netto svantaggio a causa delle sue condizioni fisiche. Il legale ha sottolineato la  “gravità della condotta” dell’imputato e ha rimarcato le “lesioni profonde, soprattutto all’ascella sinistra”, riportate dal suo assistito. “Senza contare i morsi e i graffi sulla schiena causati dal cane che hanno provocato ad Alex un’invalidità temporanea fisica di circa un mese”. A processo, il marocchino era difeso dall’avvocato Antonio Orpello, che ha parlato di “legittima difesa” del suo cliente. “Il ragazzo ha fatto inversione e si è diretto verso l’imputato per sapere cosa gli avesse detto. I testimoni, comunque, hanno riferito che i due giovani si stavano malmenando”. L’avvocato Orpello ha chiesto l’assoluzione, ma il giudice ha creduto alla tesi dell’accusa.

Sara Pizzorni

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