Il Comune: 'Ciclofficina sia più autonoma' Pd: 'Poco lungimiranti'
La Ciclofficina deve cominciare “a sostenersi sempre più in autonomia”. E il servizio di manutenzione e gestione di InBici (bikesharing) è stato affidato all’Aem, “dato l’elevato numero di utenti e di ritiri di biciclette, al fine di migliorare la gestione complessiva”. L’assessore all’Ambiente Francesco Bordi ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere comunale del Pd Alessia Manfredini, che chiedeva chiarezza sulla situazione della Ciclofficina, sulle sue prospettive e sull’utilizzo dei fondi (leggi l’articolo). “Dato l’aumento delle dimensioni del sistema di bikesharing si verificava di fatto l’impossibilità per il titolare della Ciclofficina di svolgere il servizio di manutenzione in maniera puntuale garantendo al contempo la propria presenza negli orari di apertura”, scrive Bordi. Pertanto “dato l’elevato numero di utenti e di ritiri di biciclette, al fine di migliorarne la gestione complessiva a partire dall’anno 2013 si è ritenuto di affidare il servizio di manutenzione e gestione di InBici ad Aem spa”. “La convenzione con Ciclofficina in stazione – prosegue l’assessore – è stata comunque rinnovata anche per l’anno 2013, con i medesimi contenuti stabiliti nel 2010 e con la cessione in comodato d’uso di un ulteriore box prefabbricato per contenere le biciclette collocato a fianco del primo”. Dopo tre anni però “l’Amministrazione ha ritenuto di non sostenere più le spese per le utenze considerando che a seguito di una fase di avvio la Ciclofficina debba iniziare a sostenersi sempre più in autonomia”. “In merito al finanziamento relativo ai fondi Fesr 2007/2013 – va avanti -, ottenuto con il progetto Vivilacittà occorre specificare che il bando prevedeva il finanziamento solamente di spese di investimento e non spese per la gestione di servizi. Non sarebbe stato ammissibile un progetto volto a finanziare la gestione della Ciclofficina”. I fondi del progetto Vivilacittà verranno usati nel 2013 per “le azioni previste nel programma di intervento” e in particolare per “il potenziamento del bikesharing”, per la “realizzazione di zone wi-fi per migliorare il sistema informativo esistente” e per la “regolamentazione degli accessi alle aree pedonali con dissuasori pilomat e pannelli informativi”.
Questo il pensiero della Manfredini una volta letta la risposta dell’assessore: “Peccato, perché la gestione del serivizio InBici poteva essere unitaria tra l’attuale gestore della Ciclofficina e Aem. Magari migliorando il servizio già offerto con orari migliori e ulteriori collaborazioni legate anche al volontariato. Invece il Comune, anche questa volta, ha preferito l’affidamento ad Aem (anticipiamo che verificheremo con quali costi e competenze) e una scelta politica poco lungimirante”.
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