Museo del Violino e acqua, il Consiglio provinciale non vota
Il consiglio provinciale non vota nella seduta odierna lo statuto del Museo del Violino. Il presidente della Provincia che più volte ha espresso dubbi sull’operazione (il documento, già approvato in Comune e dai soci, è stato bocciato dalla Giunta di Salini) è stato richiamato dal partito alla necessità di una scelta condivisa, rispetto a quella assunta in Giunta. Lo stesso Salini aveva preso parte martedi sera ad un incontro convocato a Crema dal gruppo consigliare Pdl presieduto dal capogruppo Antonio Agazzi, nel quale si era convenuto di riallacciare il dialogo con il Comune di Cremona e la Fondazione Stradivari per trovare una mediazione. I consiglieri del Pdl, infatti, avrebbero bollato il ‘no’ della Giunta Salini allo statuto del Museo come una vera e propria iniziativa personale, non condivisa con il partito. Da qui il passo indietro richiesto a Salini e il rinvio del voto.
Non c’è espressione nemmeno sulle linee guida deliberate dalla Giunta per l’Ato, l’ufficio che si occupa del servizio idrico. Il documento aveva scatenato le proteste di molti consiglieri di opposizione per la mancanza nel testo di ogni riferimento al modello gestionale pubblico e alla decisione del consiglio a favore della società ‘in house’.
IL MUSEO DEL VIOLINO – In apertura del consiglio il presidente Salini ha spiegato le motivazioni che hanno condotto al ritiro dall’ordine del giorno della delibera di Giunta con quale veniva bocciata la bozza di Statuto dell’MdV. “La Fondazione Stradivari si è riunita e ha votato lo Statuto prima che il consiglio provinciale si esprimesse, quindi si poneva la necessità di riformulare il testo da parte della Giunta. Devo anche aggiungere che si è avviato un carteggio tra amministrazione provinciale e Fondazione Stradivari, funzionale a vagliare tutte le possibilità tecniche e politiche per ricomporre le divisioni emerse”. Una posizione che viene meglio esplicitata dall’assessore alla Cultura Chiara Capeletti. “Il ritiro della delibera non significa che rinneghiamo il primo giudizio negativo rispetto al percorso seguito da Comune e Fondazione Stradivari. Credo che la nostra posizione abbia avuto il merito di aprire un dibattito sulla grande opportunità che il Museo del Violino rappresenta. Era giusto però ribadire che la Provincia intende approfondire le modalità di questa adesione per compiere una scelta responsabile”. A ricucire le posizioni, oltre alla spinta del Pdl provinciale, ha contribuito la mediazione del presidente uscente di Fondazione Stradivari, Paolo Bodini, che ha invitato tramite comunicazioni scritte la Provincia a partecipare, con propri rappresentanti alla costituzione del prossimo Consiglio Generale (l’assemblea della Fondazione MdV dalla quale usciranno i nomi dei componenti del Cda). La Provincia potrebbe quindi partecipare al nuovo soggetto gestore del Museo del Violino con una qualifica diversa da quella di socio fondatore, ad esempio come sostenitore. Con Bodini è stata concordata anche la sua possibile partecipazione ad una prossima Commissione Cultura provinciale.
L’assessore alla Cultura ha precisato che per ora si tratta di un approfondimento in tema di MdV, il che non significa un’adesione già decisa. Tra le righe si legge anche la preoccupazione, da parte della Provincia, di non ricadere in un altro “caso-Apic”: di qui la necessità di capire i termini economici della partecipazione dell’ente pubblico ad una fondazione privata.
RINVIATO ANCHE IL VOTO SULL’ACQUA – Anche qui sono motivazioni tecniche quelle che hanno consigliato all’ufficio di presidenza del Consiglio di ritirare il voto sulle linee di indirizzo e obiettivi per l’anno 2013 dell’Ato, l’ufficio d’ambito che si occupa della programmazione degli interventi in ambito idrico. Meglio attendere, come ha spiegato lo stesso Salini, l’esito della Conferenza dei sindaci del 18 aprile che discuterà delle nuove tariffe provvisorie 2013 e nella quale l’Ato darà comunicazione delle verifiche sugli affidamenti provvisori dei Comuni. Anche in questo caso si andrà ad una riformulazione dell’atto di indirizzo passato in Giunta per il successivo passaggio Consigliare. Altra motivazione del rinvio, la comunicazione da parte della Regione che impone agli uffici d’Ambito lo stop a tutti i Piano d’Ambito in attesa che l’Authority definisca la politica tariffaria.
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