Cronaca

Tares e Imu, l'Ance: 'Basta tasse inique, dai Comuni solo silenzi'

Gianfranco Ciboldi, vicepresidente di Ance Cremona

Duro intervento dell’Associazione Costruttori Edili di Cremona in merito a Tares e Imu. L’Ance esprime la propria posizione con dichiarazioni del vicepresidente Gianfranco Ciboldi. La prima delle questioni è la “corretta applicazione della Tares”: “Non va applicata a magazzini/depositi che non producono rifiuto urbano ma solo rifiuto definito per legge ‘speciale'”. “Abbiamo subito informato tutti i Comuni del nostro territorio – afferma Ciboldi nella sua nota diramata – ma praticamente nessuno di questi Comuni, a parte Cremona con l’assessore Bordi, ci ha contattato”. “Già la tassazione dell’Imu – sottolinea – è errata sui magazzini. Se poi aggiungiamo anche la Tares per raccolta di ‘rifiuti urbani’ che non vengono prodotti in quel luogo, allora le imprese saranno costrette a cessare l’attività in quanto una ulteriore tassazione (unita alla crisi del mercato) non farà altro che aggravare la situazione economica delle ditte che per pagare le tasse nazionali e comunali dovranno sospendere il pagamento delle retribuzioni ai loro dipendenti o licenziarli. E’ forse questo che vogliono le Pubbliche Amministrazioni della nostra Provincia? La normativa c’è, i chiarimenti interpretativi li abbiamo forniti in modo esaustivo per iscritto nella nostra lettera e deve essere rispettata dai Comuni. Basta con tassazioni inique per le imprese edili (siano esse del settore industria o del settore artigiano)”. Quanto all’Imu: “L’eliminazione della tassazione Imu del ‘magazzino’ delle imprese edili, cioè dei beni prodotti ed invenduti (infatti in questo caso con il termine ‘magazzino’ vengono intesi tutti gli immobili costruiti e non venduti dalle imprese), rappresenta una delle priorità delle politiche associative portate avanti dall’Ance a livello nazionale e che sarà prontamente riproposta non appena sarà operativo con pieni poteri il nuovo Governo. Le azioni intraprese sin dalla introduzione dell’imposta, per ottenere una modifica normativa, non hanno prodotto i risultati ‘promessi’. Si è deciso di procedere per le vie giurisdizionali”.

LE DICHIARAZIONI DEL VICEPRESIDENTE CIBOLDI

TARES
Come Associazione Costruttori Edili Ance Cremona abbiamo presentato interpello ad Ance Nazionale (per la precisione alla Direzione Legislazione-Mercato Privato-Fiscalità Edilizia) per comprendere la corretta applicazione del DL. 201/2011 art.14 (convertito in Legge 214/2011). Ciò al fine di evitare discordanti interpretazioni sull’istituto ed allo stesso modo ravvedere la corretta applicabilità o esenzione della Tares per i “magazzini o depositi di materiale ed attrezzature e mezzi edili”. La risposta al nostro interpello è positiva (non va applicata la Tares ai magazzini/depositi che non producono rifiuto urbano ma solo rifiuto definito per legge “speciale”), pertanto abbiamo subito informato per primo il Comune di Cremona (e primo fra tutti l’Assessore all’Ambiente Francesco Bordi, con il quale abbiamo avuto anche un colloquio diretto a chiarimento) ed abbiamo anche informato a mezzo lettera tutti i Comuni del nostro territorio. Aggiungo inoltre che i magazzini/depositi per le imprese edili sono registrati a Bilancio come “rimanenze”, non producono inoltre alcun reddito; già la tassazione dell’Imu è errata sui magazzini. Se poi aggiungiamo anche la Tares per raccolta di “rifiuti urbani” che non vengono prodotti in quel luogo, allora le imprese saranno costrette a cessare l’attività in quanto una ulteriore tassazione (unita alla crisi del mercato) non farà altro che aggravare la situazione economica delle ditte che per pagare le tasse nazionali e comunali dovranno sospendere il pagamento delle retribuzioni ai loro dipendenti o licenziarli. E’ forse questo che vogliono le Pubbliche Amministrazioni della nostra Provincia? La cessazione delle attività edili sul nostro territorio non porta alcun beneficio ai bilanci comunali: niente irpef comunale versata; niente tasse rifiuti; niente oneri di urbanizzazione o di costruzione; niente Imu; ed aumento dei problemi sociali: operai ed impiegati in cassa integrazione che non riescono a pagare le rate dei mutui, che non riescono a pagare i canoni di locazione o le bollette dei consumi energetici. Questo avviene ogni settimana, ogni mese ormai da diverso tempo. Di tutte le lettere che abbiamo inviato il 14 marzo scorso a tutti i Comuni, nessuno ci ha contattato (a parte l’Assessore Bordi che ci ha garantito che avrebbe portato la nostra lettera in Giunta Comunale) e nessun Sindaco di altro Comune o Assessore o Dirigente di riferimento ha pensato di attivare un contatto neppure per chiarimenti in merito. Tutti aspettavano la “proroga a gennaio 2014 da parte del Governo”: proroga che non è arrivata e pertanto l’entrata in vigore della prima rata sarà tra pochissimi mesi. Il 18 aprile avremo un incontro anche con il Sindaco del Comune di Crema dr.ssa Bonaldi e con l’Assessore Bergamaschi, anche su questo argomento (Tares ed Imu) oltre che su altri argomenti come Lavori Pubblici, Procedure Negoziate e Territorio/Urbanistica. La normativa c’è, i chiarimenti interpretativi li abbiamo forniti in modo esaustivo per iscritto nella nostra lettera e deve essere rispettata dai Comuni. Basta con tassazioni inique per le imprese edili (siano esse del settore industria o del settore artigiano). Confermiamo quindi che gli imprenditori non ce la fanno più a pagarle queste tasse, applicate persino per servizi che non ci vengono forniti (vedi raccolta rifiuti urbani a magazzino). Abbiamo invitato tutti i nostri imprenditori edili associati a tenere monitorata la situazione nei loro Comuni, di qualunque dimensione essi siano e ad avvisarci per tempo se arrivano comunicazioni scritte in merito alla Tares.

IMU
L’eliminazione della tassazione Imu del “magazzino” delle imprese edili, cioè dei beni prodotti ed invenduti (infatti in questo caso con il termine “magazzino” vengono intesi tutti gli immobili costruiti e non venduti dalle imprese), rappresenta una delle priorità delle politiche associative portate avanti dall’Ance a livello nazionale e che sarà prontamente riproposta non appena sarà operativo con pieni poteri il nuovo Governo. La tassazione patrimoniale sulle rimanenze (prodotti destinati alla vendita), e non su beni patrimonio, appare la maggiore ingiustizia dell’imposta Imu. Già da tempo la nostra Associazione ha evidenziato con forza, presso tutte le competenti sedi politiche e governative, che si tratta di una assurdità, un vero esproprio, ribadendo che non c’è altro settore che subisce una penalizzazione simile. Tuttavia le azioni intraprese sin dalla introduzione dell’imposta, per ottenere una modifica normativa in tal senso, non hanno prodotto i risultati “promessi” ed attesi ed allora l’Associazione Ance nazionale ha deciso di procedere per le vie giurisdizionali, per far valere l’illegittimità costituzionale, e/o il contrasto con la normativa comunitaria, dell’imposta patrimoniale Imu applicata sul nostro “magazzino”. A tal fine Ance nazionale, nella persona del Presidente Ing. Buzzetti, ha conferito mandato allo Studio Legale e Tributario Miccinesi & Associati, con sede a Milano, Roma e Firenze, per avviare il contenzioso.   Sotto il profilo procedurale, la strada più veloce da percorrere è quella di promuovere un ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale, a nome di imprese associate (“causa pilota”). In merito a ciò sono già state individuate le imprese disposte ad intentare la “causa pilota” su tutto il territorio nazionale. Sarà lo Studio Miccinesi a curare sia la “causa pilota” che tutti gli eventuali ricorsi proposti. Verremo aggiornati sull’iter di queste pratiche a tutela del settore edile.

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