Cronaca

Rapinatori in trasferta: precedenti anche per omicidio, in carcere

Una sfilza di precedenti penali per tutti: uno ha alle spalle 15 condanne, l’altro precedenti per omicidio, l’altro ancora per sequestro di persona. E, ovviamente, precenti per rapina. Davanti al giudice Guido Salvini, che li ha interrogati oggi pomeriggio, i tre rapinatori arrestati per il colpo alla filiale di Vescovato del Banco Popolare hanno ammesso le loro responsabilità. E restano in carcere. Ad arrestarli, lo scorso martedì 26 marzo, erano stati i carabinieri di Cremona dopo solo 20 minuti dall’assalto in banca. Si tratta di un 35enne, un 58enne e un 61enne, tutti pluripregiudicati e professionisti delle rapine provenienti dall’hinterland torinese. Alle 11,55 di martedì si erano presentati davanti alla sede di Vescovato del Banco Popolare a bordo di un’Audi A6 con targa falsa. Poi l’irruzione di due di loro all’interno, mentre un terzo aveva atteso in macchina. Armati di taglierino e con i volti coperti, avevano minacciato il cassiere  e terrorizzato un paio di dipendenti, la direttrice e un cliente. Poi la fuga  con il bottino, 8mila e 300 euro, ma al casello dell’A21 avevano trovato  i carabinieri, impegnati in un servizio di controllo sul territorio. Avvertiti dell’allarme scattato dalla banca, i militari si erano immediatamente attivati, chiudendo tutte le possibili vie di fuga. Bottino recuperato e malviventi arrestati.

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