Cronaca

Rapinatori 'professionisti' in arresto Da Torino a Cremona per colpo in banca

Ferro, Propato e Garbino in conferenza stampa (foto Sessa)

Rapinatori pluripregiudicati in arresto. L’intervento dei carabinieri ha permesso di far scattare le manette ai polsi di tre italiani, “professionisti del settore”, provenienti dall’hinterland torinese. Una lunga serie di reati alle loro spalle, serie che arriva addirittura fino agli anni Settanta. L’ultimo colpo in mattinata, quando nel mirino dei malviventi, armati di taglierino e con volti travisati, è finita la sede di Vescovato del Banco Popolare, in piazza Roma. A bordo di un’Audi A6 scura i tre sono arrivati al casello di Cremona alle 11.45 (come è stato possibile verificare successivamente grazie alle telecamere) e dopo dieci minuti erano già in banca. Il più giovane, classe 1978, è stato il primo ad entrare e ha aperto la strada al complice, un 58enne. Si sono impossessati di 8mila e 300 euro circa (tenendo sotto minaccia un paio di dipendenti, la direttrice e un cliente) e hanno poi raggiunto il terzo uomo, un 61enne, rimasto all’esterno, pronto per la fuga. Un colpo lampo: alle 12.05 il trio era di nuovo al casello dell’A21, ma qui, prima che potesse imboccare l’autostrada, è stato bloccato dai carabinieri. Dall’istituto, infatti, è subito scattato l’allarme e i militari dell’Arma si sono messi immediatamente alla ricerca dei rapinatori, con controlli sui veicoli in circolazione anche con personale in borghese. Un servizio coordinato per la prevenzione dei reati era stato attivato proprio in quelle ore e ha permesso di mobilitare molti uomini sul territorio. La vicenda è stata delineata in serata nel corso di una conferenza stampa organizzata nella caserma di viale Trento e Trieste dal comandante della Compagnia di Cremona, il capitano Livio Propato. Accanto a lui il maresciallo Eugenio Ferro, a capo del Radiomobile, e il maresciallo Adriano Garbino, comandante della Stazione di Vescovato. Il capitano Propato ha parlato di risposta rapida che può rassicurare i cittadini. Il bottino è stato interamente recuperato. Gli accertamenti sul “lavoro” dei tre vanno avanti (resa nota solo l’età). L’auto utilizzata per il colpo non risulta rubata (è di una società di Torino, bisogna capire come i rapinatori ne sono venuti in possesso); era però dotata di targhe false, adesive, come hanno scoperto i carabinieri. Gli arrestati attendono ora il processo per direttissima.

Michele Ferro

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