Cronaca

Tares e differenziata 100%, costi troppo alti La Giunta frena

Si è parlato della prossima istituzione della Tares (tassa rifiuti) nella pre-giunta di mercoledì, in previsione del passaggio in Giunta e subito dopo in Commissione Ambiente previsti per oggi. E si è parlato degli ulteriori costi che imporrebbe alle tasche dei cremonesi il raggiungimento dell’obiettivo del 100% di differenziata, obiettivo notoriamente caro all’ assessore all’Ambiente Bordi, che l’ha dichiarato non solo possibile ed auspicabile, ma anche connaturato all’entrata in vigore della tassa al posto della tariffa. L’operazione  infatti non sarà gratis per i contribuenti cremonesi. Oltre all’aumentata pressione della Tares rispetto alla Tarsu, andrebbe infatti messo in conto un ulteriore aumento dell’8 – 10% se si chiederà all’Aem di portare al 100% la raccolta differenziata nelle case dei cremonesi, oggi ferma ai livelli più bassi della provincia, sotto il 30%. Quanto al secco / umido domestico, poi, il capoluogo è ancora più in ritardo.

Un binomio (nuova tassa e differenziata) che, conti alla mano, potrebbe portare ad un salasso per la maggior parte dei contribuenti cremonesi. Le simulazioni fatte  da inizio anno in Comune mostrano scenari molto differenziati. Una famiglia di quattro persone, ad esempio, pagherebbe di più con la Tares rispetto all’attuale Tarsu; una persona che vive sola andrebbe invece a risparmiare. Per le attività produttive e i servizi gli aumenti sarebbero i più pesanti. Ma fasciarsi la testa è prematuro, prima di tutto perchè la Tares, introdotta dal Governo Monti con decorrenza 1 gennaio 2013, potrebbe in realtà non venire applicata da quest’anno, come hanno richiesto alcune forze politiche e come andranno a chiedere domani, a Roma,  i sindaci lombardi dell’Anci. Al proposito, non ci sarà nessun rappresentante  del comune di Cremona alla manifestazione romana, anche se lo stesso ha aderito al documento Anci Lombardia.

“Se il Governo ci obbligherà ad introdurla, è ovvio che saremo costretti ad applicarla”, afferma l’assessore al Bilancio Roberto Nolli. Attenzione che la Tares è una tassa, non una tariffa. Si applica a tutti, indifferentemente, in base al costo del servizio e dello smaltimento. Se a questa voce aggiungiamo anche il traguardo del 100% di differenziata dovremo mettere in conto un ulteriore aumento”. Il conti sono stati portati sul tavolo della Giunta dall’Aem, gestore del servizio.

“Dati questi presupposti – afferma ancora Nolli – ritengo necessario e opportuno una condivisione di intenti a livello di consiglio comunale. Portiamo la discussione in Consiglio in modo di  manifestare  unità d’intenti rispetto a delle scelte che, almeno per la Tares, non dipendono dal Comune di Cremona ma ci vengono imposte dall’alto”.

Ancora più drastico l’assessore Luigi Amore, ieri assente dalla pre-giunta ma consapevole della delicatezza dell’argomento tasse in un momento storico come questo. “Tutte le forze politiche stanno chiedendo di rivedere questo patto di stabilità che da benedetto sta diventando maledetto. E allora, rivediamolo visto che non ci è mai stata mostrata una valutazione tecnica che dimostri una sua efficacia per i comuni virtuosi. Velocizzare in questo momento storico l’introduzione della Tares mi sembra una follia. Aumentare i costi per i cittadini che già sono in difficoltà e per le  imprese che si sobbarcherebbero gli aggravi più pesanti, mi sembra fuori tempo massimo. Giustissimo che i rifiuti vengano pagati per quello che effettivamente una famiglia o un’impresa produce, ma in questo frangente mi sembra che debbano prevalere altre ragioni. Anche per il discorso ambientale della differenziata mi sembra evidente che aspettare un anno più o un anno meno non faccia molta differenza. Ricordiamoci che già dieci anni fa la legge Galli aveva introdotto certe modifiche, se le si fossero fare allora sarebbe stato meglio”.

g.b.

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