Comune in debito per 7,5 milioni La fattura più vecchia è di un anno fa
AGGIORNAMENTO – Giovedì 21 marzo è il giorno della grande mobilitazione promossa dall’Anci, l’associazione dei comuni, che ha sollecitato tutti i sindaci d’Italia, Cremona compresa, a marciare su Roma per chiedere al Governo una serie di modifiche al Patto di Stabilità in materia di pagamenti ai fornitori, ma anche di Imu e Tares. Chissà se qualcuno dei nostri amministratori ha risposto positivamente all’accorato appello del presidente Anci Lombardia, Attilio Fontana: “Considerata l’importanza dell’evento ti invito a non mancare all’incontro munito di fascia tricolore”. Perri e i suoi qualche motivo per partecipare l’avrebbero anche. Ammontano a 7 milioni e 540 mila euro i debiti del Comune verso i fornitori, imprese edili e non solo, che hanno eseguito lavori non saldati dall’ente pubblico a causa dei tetti di spesa imposti dai meccanismi del Patto di stabilità. La cifra è quella ufficialmente fornita dalla Ragioneria del Comune, in aumento rispetto ai 5,5, milioni di cui aveva parlato l’assessore al Bilancio Roberto Nolli a fine 2012, annunciando anche un ulteriore input per i dirigenti dei vari settori affinchè vigilassero attentamente sulla priorità delle spese.
La situazione, per quanto pesante da sopportare per le ditte interessate, non è drammatica come in altre realtà italiane. Il debito più vecchio ancora da saldare da parte del Comune risale a poco più di un anno fa, febbraio 2012, mentre gli importi saldati ammontano a una cifra leggermente superiore al debito residuo, 7 milioni e 690 mila euro. Proprio l’amministrazione Perri aveva fatto una bandiera del pagamento dei fornitori, decidendo ad inizio mandato di uscire dal patto di stabilità 2009 pur di saldare le fatture inevase. Una scelta costata cara: assessori e sindaci dovettero ridursi gli stipendi, furono introdotti maggiori vincoli di spesa e il divieto di assunzioni per tutto l’anno successivo, il 2010, anno ora sotto indagine da parte della Procura della Corte dei Conti per la famosa questione dei 32 precari assunti con decorrenza 30 dicembre. Decorrenza giuridica, si difende il Comune, non economica, visto che per il 2010 non venne sborsato un euro di stipendi, ma di questo parleranno i difensori di sindaco, assessori e dirigenti coinvolti nell’udienza fissata per il 22 maggio.
Solo di qualche giorno fa la proposta fatta dall’Ance (associazione costruttori) nazionale e rilanciata a livello locale da Carlo Beltrami affinchè Governo e Commissione Europea concordino un’operazione una tantum per lo sblocco dei pagamenti dele Pubbliche amministrazioni, senza per questo rischiare sanzioni legate all’aggravamento del debito pubblico. In pratica una sorta di “operazione verità” sulla reale situazione debitoria dello Stato italiano che non penalizzi oltremodo le imprese.
LA LEGA: ‘SPERIAMO CHE PERRI PARTECIPI ALLA PROTESTA”
Sulla questione interviene la Lega Nord. “Apprendiamo con rammarico la notizia del debito di 7,5 milioni di euro che il Comune di Cremona ha verso fornitori che hanno già svolto il proprio lavoro e che non vengono pagati a causa dei limiti imposti dal Patto di Stabilità – afferma il commissario cittadino della Lega Nord Stefano Borghesi – situazioni come queste non possono più essere tollerate, chi ha lavorato deve essere pagato”.
“Ci troviamo in una fase di crisi economica senza precedenti – prosegue Borghesi – le restrizioni imposte dal Patto di Stabilità non hanno alcun senso e finiscono per peggiorare una situazione già drammatica. Quanto sta succedendo a Cremona purtroppo è un problema diffuso in molte amministrazioni comunali. Servono risposte chiare ed immediate, mi auguro che anche il sindaco Perri prenda parte alla manifestazione indetta dal sindaco di Varese e presidente di ANCI Lombardia Attilio Fontana al fine di abolire queste assurde norme che, di fatto, stanno contribuendo ad affossare le nostre aziende e il nostro sistema economico”.
g.b.
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