Museo del Violino, Provincia fuori? Salini ha deciso, il suo partito no Tensioni nel Pdl
Il consiglio provinciale si riunirà domani, martedì 19 marzo, ma non voterà la delibera di Giunta che ha bocciato lo statuto per la nuova Fondazione Stradivari, futuro gestore del Museo del Violino.
Il motivo è che il lunghissimo ordine del giorno sarà monopolizzato dalla presentazione del Bilancio di Previsione e ci sarà ben poco spazio per la discussione di odg e mozioni, alcune delle quali presentate parecchio tempo fa. Di regola poi, dovranno passare altri 15 giorni per convocare un’ulteriore seduta con all’ordine del giorno la discussione e il voto sul documento previsionale. Si andrà quindi alla prima settimana di aprile, o più probabilmente alla seconda, visto che c’è di mezzo Pasqua. Insomma, il Museo del Violino, o meglio, l’atto di indirizzo della Provincia sullo Statuto, slitta verosimilmente al 9 aprile. Nessuna fretta quindi, da parte dell’amministrazione Salini, di deliberare in merito all’adesione a MdV, considerata e trattata dal Comune come una priorità assoluta in modo da rendere operativo il Museo già ad aprile (mese in cui fino a poche settimane fa veniva dato per certo l’avvio).
In Provincia, invece, niente. Nemmeno una data per la convocazione della Commissione Cultura (in Comune ce ne sono state due nel giro di tre giorni) per dibattere il voto negativo allo Statuto deliberato in Giunta. Tra l’altro, pare che il parere negativo proposto dal presidente Salini e accolto dagli assessori, non sia stato il frutto di una condivisione all’interno del Pdl e ci sarebbero frizioni nel partito coordinato a livello provinciale da Luca Rossi. Il quale, contattato in merito ad una prossima convocazione della commissione Cultura, si mostra sorpreso: ‘Non c’è ancora nessuna decisione. La documentazione riguardante lo statuto deve essere ancora analizzata dal partito’, ha dichiarato. Altro motivo di mugugni nel centrodestra, anche la partecipazione del Presidente della Provincia alla manifestazione Mondomusica New York organizzata da Cremonafiere. Una partecipazione più che legittima, visto che la Provincia è tra i soci fondatori dell’ente fieristico e che l’iniziativa americana dovrebbe fare da volano per l’immagine di Cremona e del suo territorio nel mondo, ma che fa risaltare ulteriormente la freddezza del Presidente nei confronti della maggiore iniziativa pubblico-privato degli ultimi anni, in provincia, in campo economico e culturale.
Sempre domani, all’ordine del giorno del Consiglio provinciale, c’è anche l’interrogazione presentata da Andrea Virgilio e Cesare Mainardi del Pd sul Museo, ma anche di quella certamente non si farà a tempo a parlare.
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