Cronaca

Ecco il sovrappasso di San Felice Comitato di quartiere critico Lunedì nuovo incontro

Eccolo (evidenziato in rosso nel render)  il sovrappasso lungo la linea ferroviaria Cremona – Mantova che il Comitato di Quartiere S. Felice – San Savino non gradisce e che invece deve essere realizzato in quanto parte integrante degli accordi per l’eliminazione delle barriere ferroviarie, formalizzato tra Comune, Provincia, Reti Ferroviarie Italiane e Regione Lombardia. Pena, la perdita di finanziamenti per complessivi 13 milioni di euro. Mentre la città di Cremona attende da sempre l’eliminazione dei passaggi a livello di via Brescia e via Persico, i quartieri S. Felice e S. Savino vedono con ostilità la realizzazione del sovrappasso che eviterà la sosta davanti alle sbarre ferroviarie,  opera ritenuta inutile e costosa. Per venire loro incontro, il Comune, oltre ad incontri con gli assessori e momenti  informativi, ha promesso la costruzione di un passaggio ciclabile che eviterà ai residenti che utilizzano le due ruote, di pedalare su per la rampa del manufatto e, soprattutto, attraverso l’assessore Francesco Zanibelli si è impegnato a reperire al più presto risorse per l’ampliamento della strada di S. Savino. Chissà se questo basterà per convincere i rappresentanti del quartiere, che nei mesi scorsi hanno raccolto 580 firme tra i residenti contro il progetto così come era in origine. Riserve anche condivisibili, quelle dei residenti, ha dichiarato in proposito Zanibelli, che vengono prese in considerazione nonostante le note difficoltà di bilancio dell’ente. San Savino, in particolare, rischia di essere ulteriormente isolata con la prevista, definitiva chiusura del passaggio a livello di via Mulini, collegamento alternativo a via Postumia rispetto alla strada di S. Felice. Di qui la necessità, almeno, di un ampliamento di via San Savino dove faticano a passare sia mezzi pubblici che agricoli. Il problema però sono i tempi e il reperimento delle risorse, su cui si sta adoperando Zanibelli.

Lunedì prossimo, 18 marzo,  il direttivo del comitato di quartiere tornerà a riunirsi presso il centro anziani, per decidere se adottare altre iniziative per tenere sotto pressione il Comune. Nella scorsa riunione, il 21 febbraio, i componenti del direttivo presieduto da Giorgio Beccari, avevano deciso di “chiedere al Comune di Cremona di formalizzare un documento ufficiale entro il mese di Febbraio sulle decisioni in merito al sottopasso costruito in contemporanea alla costruzione del cavalcavia di via S. Felice e sull’ampliamento di via S. Savino prima della chiusura di via Mulino”, come si legge nel verbale.  Secondo il progetto originario, il viadotto di San Felice sarà costituito da un’unica campata di luce netta pari a 22.85 m, adeguata ad accogliere il binario esistente, più un eventuale raddoppio. La sezione tipo corrisponde alla categoria valida per le strade locali in ambito extraurbano ed è costituita da una parte pavimentata di larghezza pari a 8,50 m (due banchine laterali da 1 m e due corsie, una per senso di marcia, da 3,25 m ciascuna) con arginello da 1 m.  Le spalle sono fondate su platee di fondazione dotate di 16 pali trivellati della profondità di 35 m. Gli apparecchi di appoggio sono previsti in neoprene armato. Sia a Nord, sia a Sud della linea ferroviaria sono stati previsti gli innesti alla strada esistente per garantire l’accesso alle strutture ed alle attività presenti. Il progetto prevede inoltre l’allargamento della sezione stradale di via Postumia, consentendo la realizzazione della corsia centrale per l’accumulo dei veicoli che da Cremona devono svoltare a sinistra per San Felice, e per quelli che da San Felice svoltano in direzione opposta, verso Malagnino.

In base all’accordo, Regione Lombardia, Comune di Cremona e Rete Ferroviaria Italiana concorrono al finanziamento dell’intervento sui tre passaggi a livello, che ha un costo complessivo 13.035.000 di euro, in questa misura: Regione Lombardia per 6.934.284,00 euro, Comune di Cremona per 3.100.716,00 euro, Rete Ferroviaria Italiana per 3.000.000,00 euro. La gara d’appalto è stata bandita, apertura delle buste fissata per il 26 aprile.

g.b.

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