Getta piantine marijuana ma nessuno lo vede, imputato assolto
Assoluzione, per due cremonesi di 30 e 36 anni accusati il primo di ricettazione di una carabina, il secondo di detenzione di due piantine di marijuana. Per il 30enne, lo stesso pm onorario Silvia Manfredi aveva chiesto l’assoluzione, mentre per il 36enne la condanna ad un anno e 3.000 euro di multa. L’11 marzo del 2006 la polizia, che stava indagando su una rapina, aveva effettuato una perquisizione nelle abitazioni degli imputati. In quella del 30enne era stata trovata una carabina ad aria compressa, provento di un furto denunciato il 4 febbraio del 2005 presso i carabinieri di Scandolara Ravara. Gli agenti avevano attribuito al 30enne la ricettazione dell’arma. In aula, però, il difensore, l’avvocato Silvia Farina, ha fatto notare che in quella casa, oltre all’imputato, abitavano altre tre persone. “L’arma avrebbe potuto essere di chiunque”, ha detto il legale, “visto che non è nemmeno stata trovata nella stanza del mio assistito”. Il giudice ha accolto la tesi della difesa e il giovane è stato assolto. Nell’abitazione del 36enne, invece, la polizia aveva trovato sette vaschette con del terriccio e alcune lampade. All’esterno della casa, invece, erano state rinvenute due piantine di marijuana che l’imputato avrebbe gettato fuori dalla finestra prima del blitz degli uomini della questura. A processo, però, non è stato possibile sentire nessuno degli inquirenti affermare di aver visto il 36enne disfarsi delle piantine. “Nessuno ha visto il mio cliente gettare la marijuana”, ha detto l’avvocato Farina, “e in più il quantitativo di stupefacente era molto basso”. Anche per il 36enne, dunque, il giudice ha deciso per la non colpevolezza.
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