Alluvione a San Daniele, sottoscrizione pubblica per restituire i soldi alla Regione
Alluvione del 2000. San Daniele Po in tre anni deve restituire 380 mila euro alla Regione. L’amministrazione era andata a palazzo Lombardia con l’intento di ricontrattare la cifra, ma dall’ente regionale il sindaco Davide Persico è tornato con un’unica direttiva: applicare alla lettera la sentenza del Consiglio di Stato con una dilazione massima di tre anni. Nel mirino, ricordiamo, ci sono i lavori svolti in economia dalla gente di Sommo con Porto (frazione in golena), in accordo con il Comune di San Daniele Po, per ripristinare in fretta attività e case distrutte dalla grande alluvione del 2000. L’accusa dall’ente regionale, accolta dal Consiglio di Stato, è quella di non avere rendicontato in maniera esaustiva le operazioni. Incontri in Comune con maggioranza e minoranza in questi giorni per ‘agire in modo omogeneo e coordinato a favore dei cittadini’, ha spiegato il sindaco. In programma per la prossima settimana un’assemblea tra gli amministratori e i residenti di Sommo che dovrebbero restituire i soldi alla Regione, si tratterebbe di 4/5 mila euro a famiglia. E allo studio c’è anche un’azione legale da portare avanti con Torricella del Pizzo e Martignana Po, entrambi comuni colpiti dalla medesima sentenza.
Intanto, l’amministrazione pensa a come recuperare i soldi senza mettere le mani nelle tasche degli alluvionati. Verrà fatta una sottoscrizione pubblica con conto corrente dedicato – donazioni di massimo 5 euro a persona – per raccogliere 380mila euro e sollevare i cittadini di Sommo con Porto dalla restituzione del denaro alla Regione. “E’ gente che ha già sostenuto danni e disagi superiori alle cifre calcolate”, ha detto il sindaco Davide Persico. Da valutare anche l’utilizzo del 2 per mille e l’accesso a finanziamenti statali o di altri enti. “Abbiamo tre anni per raggiungere questa cifra – ha detto il primo cittadino di San Daniele Po – Se non ci riusciremo, avranno le mie dimissioni”.
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