Nuovo polo della cremazione, previsto il raddoppio degli introiti per il Comune
foto Sessa
Nuovo polo della cremazione al cimitero. Il progetto definitivo è stato approvato. Pubblicata la relazione del progetto esecutivo sul sito del Comune. Si tratta di un’opera che costa un milione e 700mila euro e che consiste, appunto, nella realizzazione di un nuovo impianto e di un nuovo edificio per la cremazione nell’angolo nord del lato occidentale del Cimitero nell’area in fregio a via dei Cipressi. Un progetto a cui la Giunta sta pensando già dal 2011 e che ha già visto un progetto preliminare decadere per problemi relativi alla collocazione. Il nuovo spazio individuato ha permesso di arrivare all’approvazione del polo della cremazione che avrà un ingresso autonomo, una sala d’attesa, un ufficio per le pratiche, una sala dell’ultimo saluto. Nel progetto è prevista la destinazione a parcheggio di un’area acquistata al Ministero, utilizzata dalla vicina caserma militare.
Nella relazione anche un’analisi delle cremazioni. Dal 2007 (269 cremazioni totali) al 2011 (618 cremazioni totali) l’aumento annuo è stato dell’11% per quanto riguarda i cittadini residenti. “E’ probabile – è scritto nel documento – che avvenga nei prossimi anni una progressiva crescita della domanda riferibile ad un cambiamento sociale e all’economicità di questo trattamento”.
Il forno crematorio attuale è stato realizzato nel 1992 e ha problemi tecnologici, manutentivi (24mila euro di costo annuale per la manutenzione) e funzionali (tempi di attesa fino a 15/20 giorni in alcuni periodi dell’anno). Il nuovo impianto ha un’operatività teorica di 600 cremazioni all’anno, al di sotto del limite minimo fissato dal Regione per i nuovi impianti (100/1200 cremazioni l’anno) a cui però non è soggetto il progetto di Cremona essendo precedente rispetto all’entrata in vigore della norma.
Interessante l’aspetto sui costi. “A fronte dell’attuale introito annuale medio di bilancio di 150mila euro circa, si potrebbe arrivare a 330mila con 800 cremazioni l’anno e a 430mila con 1000”, si legge nella relazione. La stima dell’incremento dei costi di gestione è del 40% rispetto all’introito, considerando che i consumi di gas metano si ridurranno notevolmente con il nuovo impianto e che i costi del personale dipenderanno dalle scelte gestionali. “L’impianto di cremazione – è scritto nelle conclusioni – ha le caratteristiche di una piccola attività industriale, comportando una serie di azioni sistematiche da svolgere con continuità ed attitudine tecnica. Ad opera realizzata si potrà valutare l’affidamento di gestione ad un soggetto esterno”.
E’ previsto che l’investimento complessivo di un milione e 700mila euro venga recuperato in sette anni. Secondo il cronoprogramma, l’inizio dei lavori di costruzione dell’edificio è previsto ad aprile.
g.f.
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