Cronaca

Microcredito, rinnovata convenzione tra Caritas e Banca Cremonese

Oltre 280.000 euro erogati dal 2009 ad oggi a sostegno di famiglie e persone in difficoltà a causa della crisi economica. A tanto ammontano i micro-prestiti messi a disposizione dalla Caritas diocesana grazie al fondo di 150.000 euro costituito in parti uguali da Banca Cremonese e Fondazione San Facio. Di questi 280.000 euro quasi la metà sono già stati rimborsati, con un tasso di insolvenza solo dell’1,7%, percentuale davvero modesta stante il contesto attuale, a dimostrazione del fatto che l’impegno a rimborsare la somma ricevuta responsabilizza e contestualmente consente di ri-alimentare la solidarietà per poter aiutare altre persone.

I micro-prestiti, gestiti direttamente dalla Caritas attraverso il centro di ascolto di via Stenico, non sono infatti a fondo perduto, ma sono concessi dopo un iter preciso che mira a capire l’effettiva situazione dei richiedenti, con  un piano di rimborso adeguato alle loro possibilità.

Dato il perdurare della crisi e dei suoi drammatici effetti soprattutto sull’occupazione, Fondazione San Facio e Banca Cremonese hanno deciso di rinnovare la convenzione per il microcredito alla famiglie in difficoltà per tutto il 2013.

«È vero che i numeri sono importanti – dichiara il direttore della Caritas diocesana, don Antonio Pezzetti – e in questo caso sono anche significativi, eppure credo che tutto passi in secondo ordine di fronte a quella che sempre più è una “esperienza”. Infatti, il cammino condiviso in questi anni con Banca Cremonese, ci ha permesso di intercettare la domanda di molte famiglie che fanno fatica. Il microcredito che è stato loro possibile accordare è diventato prima di tutto il “credito alle relazioni”. È questo l’aspetto che più vorremmo rimarcare guardando il percorso fatto sino a ora. Con questo strumento bancario siamo stati più vicini alle persone. Non abbiamo semplicemente erogato prestiti, seppur prestiti a rischio, ma abbiamo dato “credito alla fiducia”. Una fiducia determinata tanto da garanzie di tipo economico, quanto legata alla persona. Su questo abbiamo cercato di attivare anche chi ci segnala la situazione di difficoltà, il garante morale. La fiducia in questo modo viene accreditata, rafforzata dalla presenza di un tessuto sociale che sostiene questa persona». «Nel dar “credito alle relazioni” – sottolinea ancora don Antonio Pezzetti – abbiamo investito insieme in un capitale inedito: le famiglie che fanno fatica. Abbiamo scommesso sul fatto che queste famiglie possano essere una risorsa: restituendo il prestito ricevuto, esse stesse si fanno progetto e danno la possibilità ad altre famiglie di accedere a questi micro-prestiti».

«Nel 2009, quando abbiamo deciso di attivare con la Caritas di Cremona questa iniziativa a favore delle persone in difficoltà, – afferma il presidente di Banca Cremonese, Antonio Davò – ci aspettavamo che l’emergenza sociale provocata dalla crisi economica sarebbe rientrata nell’arco di un lasso di tempo ragionevole. Invece no. Ad oggi la situazione non si è ancora normalizzata per cui la nostra Banca sente il dovere morale di continuare a sostenere questo progetto di microcredito. Un esempio di “solidarietà efficiente”, com’è nel nostro stile, attraverso la quale offrire un aiuto concreto a chi ha più bisogno, in sinergia con gli enti che come noi operano sul territorio a favore delle fasce più deboli. E la Caritas diocesana, con i propri centri d’ascolto, svolge un lavoro davvero prezioso e utile. Per questo motivo saremo al loro fianco anche nel 2013».

I dati del microcredito nel 2012

Sono stati 45 i prestiti erogati a cittadini italiani e stranieri, per un ammontare complessivo di oltre 70.000 euro. Le difficoltà che spingono le persone a rivolgersi alla Caritas sono scatenate principalmente della crisi economica.

Si tratta spesso di situazioni già al limite che, a causa di un imprevisto, si trovano in stato di necessità, come testimonia il caso di due coniugi pensionati che, a causa di un problema di salute che costringe la signora su una sedia a rotelle, devono cercare un nuovo appartamento privo di barriere architettoniche, senza avere la possibilità di affrontare le spese del trasloco e la cauzione della nuova abitazione. Problema superato appunto grazie al microcredito della Caritas.

Oppure di persone con un passato difficile alle spalle che desiderano cambiare vita, come nel caso di una giovane donna che, dopo un percorso in una comunità protetta, è ritenuta pronta per tornare a vivere autonomamente. Lo stipendio che da poco percepisce, però, non le permette di pagare la cauzione e i mobili essenziali per arredare il piccolo appartamento. Riuscirà ad affrontare queste spese grazie a Caritas e Banca Cremonese.

Particolarmente pesante è dunque il problema della perdita del lavoro e della conseguente difficoltà a far fronte al pagamento di spese e utenze domestiche. Esigenza ricorrente che ha spinto diverse persone a rivolgersi ai centri di ascolto della Caritas per richiedere un piccolo prestito.

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