Cronaca

Finanza, nel 2012 in provincia 79 denunciati per reati fiscali 3.074 esercizi commerciali controllati

Nell’anno 2012 i Finanzieri del Comando Provinciale di Cremona (Nucleo Polizia Tributaria, Compagnia Cremona e Tenenza Crema) hanno effettuato complessivamente 457 tra verifiche e controlli fiscali, recuperando a tassazione oltre 360 milioni di imponibile per le Imposte Dirette e 70 milioni di IVA. Le fatture per operazioni inesistenti individuate sono pari a 278 milioni di euro.

A garanzia dei debiti nei confronti dell’Erario sono stati sequestrati ai responsabili dei più gravi reati fiscali beni mobili e immobili e disponibilità finanziarie per oltre 45 milioni di euro.

Entrando nel dettaglio, i contribuenti denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati fiscali sono 79, dei quali 54 sono risultati evasori totali o paratotali. A questi ultimi è stata contestata complessivamente un’evasione fiscale per 220 milioni di euro di base imponibile per le Imposte Dirette e di 46 milioni di IVA dovuta.

Sono state effettuate verifiche fiscali anche nei confronti di 14 professionisti, tra medici, veterinari, consulenti aziendali. Di questi 6 sono risultati evasori paratotali e 1 evasore totale, con ricavi occultati per quasi 4 milioni di euro. Quattro hanno già aderito ai verbali versando all’erario 1,4 milioni di euro.

Importante è stato anche il piano di contrasto delle frodi in materia di IVA, per cui i Reparti hanno concentrato l’attenzione sulle filiere delle “grandi frodi carosello” che continuano a creare gravi scompensi in alcuni segmenti del mercato nazionale e comunitario.

L’indagine “ODISSEO”, che ha portato alla scoperta di un’ingente frode fiscale e contributiva, con un giro di fatture false di oltre 600 milioni di euro, ha vissuto un momento importante nel mese di febbraio dello scorso anno con l’avvio del procedimento di prevenzione (previsto dalla legislazione c.d. antimafia) nei confronti del suo principale responsabile cui il Nucleo di Polizia Tributaria ha sequestrato beni e proprietà non giustificati dai redditi dichiarati al fisco per oltre 25 milioni di euro. Il procedimento giurisdizionale, diverso e parallelo a quello penale, si è concluso proprio nei giorni scorsi con la sentenza di confisca di tutti i beni e l’applicazione della misura della “sorveglianza speciale di pubblica sicurezza” per tre anni. È il primo caso in cui un evasore fiscale viene ritenuto “socialmente pericoloso” ed è chiamato a giustificare il patrimonio accumulato ed il tenore di vita sostenuto.

È continuata anche l’indagine “ORO ROSSO” riguardante una frode fiscale all’IVA per circa 100 milioni di euro nel settore della lavorazione del rame, attuata con un giro di fatture false per oltre 580 milioni di euro. Grazie ad alcune rogatorie internazionali in Svizzera, Francia e nella Repubblica di San Marino sono stati sequestrati agli indagati 17 locali commerciali, 19 appartamenti, terreni agricoli e rapporti finanziari, per un valore complessivo di 37 milioni di euro, nonché alle aziende coinvolte 3 fabbricati industriali e 11 terreni agricoli, per altri 4,5 milioni di euro.

Nel corso dell’anno i Reparti hanno contribuito all’esecuzione anche del Piano Straordinario di “Controllo Economico del Territorio” il cui scopo è quello di acquisire elementi indicativi di capacità contributiva.

Le pattuglie messe in campo nel 2012 hanno consentito di identificare 294 possessori di beni e autovetture di lusso i cui dati sono ora a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria.

I controlli minori (cosiddetti “strumentali”) nei confronti degli esercizi pubblici che rilasciano scontrini e ricevute sono stati complessivamente 3.074, con un esito irregolare pari al 31% su base annua. Nel corso dell’anno sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate 23 esercizi pubblici della Provincia passibili del provvedimento di chiusura obbligatoria ed sono stati apposti i sigilli a 14 attività commerciali.

Accanto alla più tradizionale lotta all’evasione fiscale e contributiva, la Guardia di Finanza persegue la tutela della finanza pubblica anche attraverso il controllo delle uscite del bilancio nazionale, comunitario e degli enti locali. Nel 2011 è stata avviata l’indagine “THEMIS” nel settore dei contributi nazionali all’editoria e culminata con l’esecuzione di misure cautelari a carico di 5 persone. Nei primi mesi del 2012 l’attività si è conclusa con l’annullamento di ulteriori 3,3 milioni di fondi che stavano per essere erogati dalla Presidenza del Consiglio.

In collaborazione con gli Enti Locali vengono poi analizzate le posizioni dei soggetti percettori delle cc.dd. “Prestazioni sociali agevolate” erogate a coloro che dichiarano di trovarsi in stato di bisogno e richiedono quindi contributi per l’affitto, per la scuola, ecc. Nel corso dell’anno sono risultate irregolari il 31% delle dichiarazioni presentate con un recupero di contributi indebitamente percepiti per oltre €. 7.000,00.

La lotta al “lavoro nero” investe la tutela della sicurezza economico-finanziaria affidata al Corpo sotto diversi profili. Nel quadro degli interventi effettuati nel corso del 2012 l’attività ispettiva è stata orientata soprattutto nei confronti di imprese di maggior consistenza, nel settore edile e dei “call center” ed ha portato all’individuazione di 475 lavoratori “irregolari” e di 41 lavoratori in “nero”.

Anche nel corso del 2012 la Guardia di Finanza ha continuato a monitorare l’andamento e la tendenza dei prezzi tutelando i consumatori da manovre speculative sui prezzi nonché da pratiche commerciali ingannevoli o aggressive. I controlli condotti quasi quotidianamente nel settore del “carovita” hanno permesso di contestare 74 violazioni nei confronti di altrettanti esercenti che hanno omesso di esibire il prezzo dei beni in vendita.

Tutelare il sistema economico significa anche impedire il reinvestimento nel processo produttivo dei capitali derivanti da attività illecite, intercettandoli nel momento del loro contatto con il sistema bancario e finanziario e individuandone gli effettivi titolari.

Nel mese di maggio è stato arrestato un pregiudicato di origini calabresi che in poco più di un anno si è fatto restituire da un piccolo imprenditore cremonese in difficoltà economiche, solo come interessi, il doppio della somma prestata. Non riuscendo a “onorare” il debito, l’imprenditore si è visto costretto a richiedere nei mesi successivi un ulteriore prestito di 10.000 euro che questa volta gli veniva concesso a un tasso di interesse pari al 162%. Alla fine, in poco più di un anno, l’imprenditore era arrivato a pagare, solo per gli interessi, oltre 50.000 euro, scontando un tasso superiore al 210% su base annua. L’indagine, proseguita per individuare ulteriori responsabili e tutt’ora in corso, ha portato i finanzieri di Cremona a individuare alcuni imprenditori emiliani di origine calabrese, in contatto con esponenti della ‘ndrangheta e coinvolti in una frode fiscale che aveva lo scopo di alimentare un’attività usuraia.

Il Servizio di Pubblica Utilità 117, che trova le sue premesse nella necessità di corrispondere alle istanze di sicurezza economico-finanziaria sempre più avvertite dalla collettività e nella volontà di avvicinare la Guardia di Finanza ai cittadini, che possono farsi parte attiva del contrasto ai fenomeni di evasione e criminali in genere, è diventato uno strumento fondamentale.

Nell’anno 2012 le segnalazioni da parte di cittadini sono aumentate di circa del 23% rispetto all’anno precedente con una previsione al rialzo anche per il 2013 con la particolarità rispetto al passato che la stragrande maggioranza delle segnalazioni non sono anonime.

Nel corso dell’anno passato sono state impiegate 1.460 pattuglie automontate che hanno presidiato il territorio sotto il profilo economico ma, ancor più, coadiuvato i colleghi delle altre Forze di Polizia nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche nell’ambito di interventi coordinati e disposti con ordinanze del Questore di Cremona.

In ultimo si segnalano il sequestro di 8.800 grammi di sostanza stupefacente tipo Hashish e Marijuana, 33 grammi di cocaina, 14 grammi di eroina, di 2 automezzi e l’arresto di 1 soggetto, nonché il sequestro di 21 imbarcazioni private, ormeggiate abusivamente lungo la riva del fiume Po.

INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER IL 2013

Nel 2013, la Guardia di Finanza concentrerà le proprie risorse nella tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato in modo da sostenere le politiche di rilancio e sviluppo economico e sociale. Si tenderà a colpire – nella loro globalità – i fenomeni che si connotano per la capacità di mettere a rischio contemporaneamente più interessi economici e finanziari.

L’obiettivo è quello di continuare nel percorso di costante miglioramento della qualità complessiva dell’azione del Corpo attraverso una sempre maggiore concretezza dei risultati conseguiti, la sistematica aggressione ai patrimoni illeciti accumulati e una maggiore flessibilità dell’azione ispettiva per calibrare al meglio l’attività investigativa in ragione delle diverse fenomenologie illecite e delle diverse aree del territorio nazionale.

Il piano d’azione sarà attuato in sinergia con tutte le altre Istituzioni del sistema tributario/finanziario e si baserà su alcuni indirizzi strategici.

Il primo è il consolidamento ed il rafforzamento della lotta all’evasione ed all’elusione fiscale.

L’esperienza operativa ha sinora fatto emergere che la maggiore lesività per gli interessi erariali è costituita dai cc.dd. “grandi fenomeni evasivi” (l’economia sommersa, le frodi IVA, l’evasione fiscale internazionale e quella collegata ad altri illeciti economico-finanziari) ed è al contrasto di queste condotte criminali che saranno dedicate le più qualificate risorse del Corpo.

Sarà poi valorizzato – in un ottica di trasversalità – ogni elemento indicativo di violazioni tributarie acquisito nel corso di indagini svolte in altri comparti della missione istituzionale come, ad esempio, le investigazioni di polizia giudiziaria, gli approfondimenti antiriciclaggio, le segnalazioni provenienti da altri soggetti pubblici.

La Guardia di Finanza affinerà inoltre le strategie operative per arginare anche i fenomeni evasivi di massa (come l’omesso rilascio di scontrini e ricevute fiscali) con la pianificazione di interventi ispettivi snelli, efficaci e funzionali, anche con lo scopo di tutelare l’economia “sana” da quanti ricorrono a pratiche di concorrenza sleale (abusivismo commerciale, utilizzo di lavoro irregolare, false organizzazioni non-profit che nascondono attività imprenditoriali).

Il secondo punto sarà l’intensificazione del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica per tutelare il corretto impiego delle risorse economiche nazionali e comunitarie.

Nel corso del 2013 verrà quindi incrementato ulteriormente il presidio ispettivo in tutti i maggiori comparti della spesa pubblica, indirizzando l’azione di servizio verso la repressione dei più gravi e diffusi fenomeni di frode con l’esecuzione di percorsi ispettivi modulati in funzione della tipologia di comportamento illecito da contrastare, dal più semplice (cc.dd. falsi poveri e falsi invalidi) al più complesso (appalti truccati, indebite percezioni di contribuzioni pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, sprechi di denaro pubblico).

Il terzo punto sarà il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico-finanziaria e dei traffici illeciti.

Nel corso del 2013, la Guardia di Finanza intensificherà gli sforzi operativi per contrastare, sotto il profilo economico-finanziario, la criminalità, mediante investigazioni rivolte a prevenire la formazione di capitali di origine criminale ed aggredendo i patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni delinquenziali.

Pertanto, l’attività operativa si concentrerà sulla ricerca dei flussi finanziari e dei patrimoni di illecita provenienza per risalire agli effettivi possessori, sullo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette da parte del mondo bancario e professionale e sull’aggressione ai patrimoni illeciti con l’obiettivo di incrementare ulteriormente i sequestri di beni in possesso della criminalità organizzata.

Di pari importanza, sarà l’attività di prevenzione e contrasto ad ogni forma di abusivismo bancario e finanziario, al fenomeno dell’usura e a tutti gli altri illeciti societari e finanziari che possano alterare i corretti equilibri di mercato e le regole della concorrenza.

Il livello di guardia sarà mantenuto alto anche nella lotta alla contraffazione ed alla pirateria ed a tutti i fenomeni di illegalità che vi sono connessi, quali l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento del lavoro nero, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il riciclaggio ed il reimpiego dei proventi illeciti.

Il Corpo, infine, proseguirà nel contrasto ai traffici illeciti internazionali (contrabbando, sostanze stupefacenti e immigrazione clandestina) anche attraverso la componente aeronavale dislocata e rafforzata a presidio degli interessi economico-finanziari nazionali e comunitari.

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