Cronaca

Arrestato rapinatore del CremonaPo: minacciava le vittime col coltello

Sopra, l’auto bianca del rapinatore ripresa dalle telecamere

E’ un rapinatore seriale l’autore della tentata rapina al CremonaPo del 29 gennaio scorso. E’ stato arrestato dai carabinieri della stazione del radiomobile di Cremona coordinata dal maresciallo d’Alfonso e dal luogotenente Foglia. Si tratta di un ragazzo italiano, tossicodipendente di 24 anni (iniziali fornite C.A.), preso dai militari dopo tre colpi o tentati colpi. Il 29 gennaio, appunto, ha avvicinato una ragazza all’ingresso del CremonaPo, le ha puntato un coltello alla pancia e le ha intimato di dargli i soldi. La ragazza ha reagito e lui è fuggito (leggi l’articolo). L’autore della tentata rapina è stato descritto dalla vittima con una tuta mimetica e nel parcheggio del supermercato è stata individuata un’auto bianca sospetta, una Reanult Clio. Altra tentata rapina con auto bianca al distrutore Tamoil di via Castelleone nella serata del 31 gennaio. Un uomo ha cercato di scassinare la colonnina del rifornimento. Qui una telecamera ha ripreso un’auto bianca simile a quella del parcheggio del CremonaPo con la targa coperta con panno nero. Nella stessa sera al distributore Tamoil di via Nazario Sauro (tangenziale), un uomo ha aggredito un romeno che con la moglie era lì per fare benzina, puntandogli il coltello alla gola. Si è fatto consegnare il portafoglio con 150 euro ed è scappato. Anche in questo caso le telecamere hanno filmato tutto: uomo e auto bianca. I carabinieri, a quel punto, hanno ristretto il cerchio ed individuato la macchina. L’arresto è scattato quando un militare del nucleo operativo che rientrava a casa con la figlia ha visto un’auto bianca come quella descritta davanti al bar Dazio di via Bergamo. Dal locale, infatti, in quel momento è uscito un ragazzo in tuta mimetica. A rafforzare la certezza che si trattasse della stessa persona e della stessa auto bianca del giorno prima, anche il ritrovamento del portafoglio del rumeno derubato alla stazione di servizio. Di qui l’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Messina e concessa dal gip Salvini con il presupposto del pericolo di reiterazione del reato. La necessità di recuperare più in fretta possibile i soldi per la droga ha spinto il ragazzo ad intensificare ora dopo ora le sue azioni, acquisendo sempre maggiore spregiudicatezza e pericolosità. Il giovane, che è ai domiciliari, ha già alle spalle una serie di ricoveri  in comunità, da cui si è sempre allontanato.

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