Cronaca

Fondazione Comunitaria, raggiunto l'obiettivo dei 15 milioni di euro

Nella foto: Ghelfi, Rebecchi e Vespertini

Obiettivo raggiunto per Fondazione Comunitaria, che a inizio anno è riuscita raccogliere la cifra di 5.164.568 euro, ottenendo così da Fondazione Cariplo lo sblocco del contributo di pari importo stanziato nel 2001 e il contestuale raddoppio dello stesso. Complessivamente si tratta di un patrimonio di 15 milioni e 400 mila euro, inalienabili, la cui rendita servirà a finanziarie, più ancora che nel passato, progetti di utilità sociale nel settore del welfare, della tutela ambientale, dell’arte e dello sport per disabili. Molto soddisfatto il presidente, Renzo Rebecchi: “E’ una grande vittoria per la provincia di Cremona, che è riuscita ad eguagliare i risultati delle altre province lombarde, oltre che una soddisfazione personale per me e per il Cda della Fondazione. I primi anni della  Comunitaria sono stati difficili, in Italia manca la tradizione anglosassone di raccolta fondi, quindi negli anni successivi al 2004 abbiamo dovuto intensificare le attività di promozione. Abbiamo ottenuto da Fondazione Cariplo una proroga dei tempi previsti per raggiungere l’obiettivo e alla fine ci siamo riusciti”. Grazie alla rendita finanziaria derivante dalla somma,  la Fondazione di via Altobello Melone sarà ora in grado di finanziare in maniera diretta i progetti di volta in volta presentati (finora l’attività è sempre stata svolta su contributi derivanti da Fondazione Cariplo e tale sarà l’imminente primo bando 2013, per 723.000 euro). Il primo bando tutto “cremonese” è atteso non prima del 2014.  Il welfare è nettamente il settore più rappresentato tra i progetti finanziati (quasi la metà nel decennio 2001-2011) stante anche la difficile situazione degli enti locali e i bisogni crescenti; seguono gli interventi di tutela del patrimonio, che rappresentano il 37,6%. Ad esempio, è grazie alla fondazione Comunitaria che si sono potuti avviare i restauri di alcune delle chiese danneggiate dal terremoto dello scorso anno, in particolare il duomo di santo Stefano a Casalmaggiore, la chiesa di Casteldidone e quella di San Gioacchino di Gerre de’ Caprioli.

Una cifra tanto significativa non potrà invece essere destinata a dare risposte dirette  al problema sociale che negli ultimi mesi è emerso con grande drammaticità a Cremona, quello della povertà diffusa: “Noi non possiamo sostituirci ai servizi sociali del Comune – hanno spiegato lo stesso Rebecchi e la segretaria generale Maria Luisa Vespertini-. Nostro compito è finanziare progetti, non possiamo sostituirci allo Stato e ai Comuni nell’erogazione di servizi. Sono le onlus attive nei vari settori a potere accedere ai nostri bandi  di utilità sociale”. Tra quelli più significativi del 2011, 40.000 euro all’associazione di famiglie affidatarie Il Girasole per il reinserimento sociale di genitori in difficoltà con figli piccoli; 37.5000 per la Casa Speranza della diocesi di Cremona (assistenza ai malati terminali di Aids) per l’acquisto di un pulmino attrezzato. Numerosi gli interventi a favore del patrimonio storico-architettonico disseminato nelle chiese e pievi di tutta la provincia:  tra l’altro, 40.000 euro per il recupero dell’organo storico della chiesa di Torre de Picenardi, 38.000 per il restauro della facciata di S. Stefano a Solarolo Rainerio; 40.000 per il restauro dell’arazzo di Sansone e Dalila nella Cattedrale di Cremona; altri 40.000 per  l’informatizzazione della biblioteca del seminario vescovile. I progetti finanziati nel 2012 non sono ancora stati resi pubblici, lo saranno in aprile contestualmente al bilancio consuntivo. In esso compariranno altri due nuovi fondi- corrispondenti ad altrettante donazioni, intitolati rispettivamente ad Arvedi-Buschini e a Cozzoli.

Il nuovo patrimonio della Comunitaria – ha precisato Rebecchi –  sarà tutelato con opportune forme di investimento contro il rischio inflattivo e il calo dei rendimenti. Per festeggiare il raggiungimento degli obiettivi, è in programma una serata musicale con l’orchestra sinfonica Esagramma, il prossimo 22 marzo, nell’auditorio Giovanni Arvedi  del museo del Violino.

g.b.

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