Cronaca

Estorsioni col simbolo della polizia, è boom sui computer dei cremonesi Virus via web con minaccia: "Adesso devi pagare"

Nelle foto, le schermate del virus

Virus informatico con tanto di logo della polizia o della guardia di finanza: è boom sui computer cremonesi connessi a internet. Si tratta di una schermata che improvvisamente compare sul proprio pc e non se ne va più, bloccando completamente tutto il sistema. Una schermata che solo una mano esperta è in grado di rimuovere e che invita l’utente – intimidendolo con l’utilizzo dei simboli delle forze dell’ordine – a versare su un conto una somma che varia dai 100 ai 1000 euro per una precedente visualizzazione di un fantomatico video vietato, per il presunto accesso illegale a siti pornografici o perché sul computer sarebbe stato scaricato materiale protetto da diritti d’autore. Accuse infondate nella maggioranza dei casi.

ESTORSIONI IN CONTINUA EVOLUZIONE
E’ l’ultima frontiera delle truffe online. O di quelle che ormai si configurano come vere e proprie estorsioni. “In questi casi, più che di truffe, si deve parlare di estorsione”, ha spiegato l’ispettore Alberto Casarotti, responsabile della polizia postale di Cremona. “Estorsione perché per riavviare le normali funzioni del pc si chiede in cambio del denaro”. Tanto che sulla schermata ci sono varie possibilità di pagamento immediato. “Purtroppo capita spesso”, ha continuato Casarotti, “che molte persone cadano nella rete e paghino le cifre richieste senza poi vedersi riavviare alcunché”. “Si fa anche molta leva sulla paura”, ha sottolineato l’ispettore, che ha ribadito: “Il blocco del pc da parte della polizia non esiste, le accuse di cui parla la schermata devono essere provate con indagini, e tanto meno le forze dell’ordine si sognano di chiedere denaro”. “Sono estorsioni”, ha detto ancora Casarotti, “che solitamente vengono effettuate da persone dell’est Europa e che continuano ad evolversi. Tempo fa la schermata arrivava dalla guardia di finanza, poi persino dell’Fbi”.

CASI IN AUMENTO, ORA SFRUTTANO LE WEB-CAM
In questi ultimi mesi i casi sono aumentati
, come confermato da diversi tecnici e anche dagli stessi investigatori della postale. L’ultima evoluzione di questi virus è legata alle web-cam presenti sui pc: nei tentativi di truffa più recenti, segnalati nelle ultime settimane alla polizia, si parla sempre più frequentemente di schermate in cui compaiono (oltre a dati tecnici del computer e della connessione) anche le fotografie di chi, ignaro, si trova davanti al monitor; fotografie scattate e rubate in modo automatico sfruttando, appunto, le web-cam, attive magari durante l’utilizzo di programmi come Skype. Un elemento che intimidisce ancora di più gli utenti, soprattutto quelli meno abituati ai rischi del mondo online. “Bisogna fare attenzione a non cadere nel tranello e a segnalare l’accaduto o qualsiasi dubbio agli uffici della postale”, ha concluso Casarotti. “E’ utile anche per noi per tenere monitorato il fenomeno e per studiarne l’evoluzione”.

Michele Ferro
Sara Pizzorni

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