Politica

Grillo riempie piazza Stradivari 'Siamo un virus, una comunità Devono andare tutti a casa'

http://www.youtube.com/watch?v=MMDKPi2hfco

foto Sessa – video Filippini

Grillo riempie piazza Stradivari. Arriva poco dopo le 17 a bordo del suo camper preso in prestito, come dice lui. La gente è accalcata davanti al palcoscenico, ma anche ai lati e sotto i portici della Camera di Commercio. “Siamo un virus”, esordisce il comico genovese, leader del Movimento 5 Stelle davanti alla folla (tantissimi giovani). “Non è che deve succedere qualcosa – grida Grillo – E’ già successo. Questo non è un comizio, è un incontro. Noi siamo una comunità, come dovrebbe essere l’Italia”. Sfila il microfono dall’asta e continua: “Io ho sempre fatto così – dice – Non faccio politica, è vent’anni che dico queste cose. E loro parlano solo del fatto che io vada o non vada in televisione. Ecco, le piazze sono la dimostrazione che la televisione non ci serve. Noi siamo la televisione”. Ce l’ha con i giornalisti (“Adesso ci riprendono dal basso all’alto e poi inquadrano le piazze quando siete andati via”), con i sindacati (“Insieme ai partiti sono responsabili del degrado del paese”), con i leader politici. Spazia dallo scandalo Monte dei Paschi agli stipendi di manager e politici, al welfare (“Voglio uno stato che vi protegga e che non vi schiacci. Siamo noi che vogliamo sapere come i politici spendono i nostri soldi, non il contrario”). Tra i punti toccati anche le dimissione del papa (“Le pecorelle vogliono parlare con il pastore. Adesso succederà qualcosa: vogliamo un papa nero!”), le grandi opere (“Non servono, il futuro è leggero”), le eccellenze (“Stanno morendo. La colonna vertebrale dell’Italia sono le piccole medie imprese che chiudono, bisogna rimetterle al centro della nostra economia”), la giustizia (“In questo paese se hai i soldi in galera non ci vai”), la rete internet (“Quella sì che unisce”). “Siamo i migliori del mondo, siamo ancora in tempo ad essere i migliori del mondo – conclude Grillo – Alle urne dobbiamo dare un segnale al paese perché loro devono andare tutti a casa. Nè di destra né di sinistra, queste sono solo idee buone”.

Galleria fotografica di Francesco Sessa


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