Cronaca

Sanità multiculturale, mancano medici italiani: CrSolidale assume stranieri

Nella foto, l’entrata di Cremona Solidale

Una volta erano gli infermieri a scarseggiare e pertanto gli anziani degenti di Cremona Soldiale si sono abituati ad avere a che fare con quelli stranieri, in particolare romeni. Adesso nelle corsie del centro geriatrico sono arrivati anche i medici stranieri. Per sostituire maternità o colleghi che sono andati in pensione, negli ultimi tempi sono stati arruolati un medico cubano, due romene e un sudamericano, quest’ultimo come libero professionista. Due sono a tempo determinato con la prospettiva per uno di essi di entrare in ruolo; un terzo è già nell’organico stabile.

“Un tempo c’era la medicina cremonese, che era una grossa ricchezza per la città; d’ora in poi ci dovremo abituare ad una sanità sempre più multiculturale e multietnica e sinceramente, credo che sia un bene perché favorisce lo scambio di esperienze”, spiega il direttore sanitario di via Brescia, Aldo Pani. Forse che i medici italiani preferiscono lavorare negli ospedali piuttosto che nella pesante (anche psicologicamente) realtà della geriatria? “Non è questo – spiega il direttore – Il fatto è che di medici italiani proprio non ce ne sono più. E’ l’effetto della ‘chiusura dei rubinetti’ (il numero chiuso nelle università, ndr) che fa sì che ormai ai concorsi si presentino più stranieri che italiani. Succede che i giovani medici sono nelle scuole di specializzazione e spesso gli anziani, pur essendo in età da pensione, continuano a lavorare”.

La qualità dei servizi non sembra risentirne: i camici bianchi stranieri in forza a Cremona Solidale si sono mostrati ottimamente preparati, stando a quanto dice il direttore. E qualche difficoltà linguistica viene superata in breve tempo.

Va dunque consolidandosi un fenomeno in corso da tempo, già emerso qualche anno fa quando l’ospedale di Cremona doveva reperire medici di pronto soccorso e anestesisti e aveva avuto difficoltà a trovarne.
“Il peggio, se non si riaprono i rubinetti, verrà quando andranno in pensione i medici della mia generazione, quella del baby-boom”, conclude Pani.

Inversione di tendenza, invece, per quanto riguarda gli infermieri. Dopo anni di mercato del lavoro fermo (anche perché gli infermieri hanno sempre preferito il contratto offerto dagli ospedali pubblici), ultimamente Cremona Solidale ha integrato le proprie fila con diversi italiani, anche grazie alla mobilità interregionale.

g.b.

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