Metalmeccanici, gennaio allarmante In un anno licenziamenti a +163%
Inizio d’anno con un forte incremento dei licenziamenti nel settore metalmeccanico. Ecco i dati resi noti dalla Commissione Regionale Politiche del Lavoro relativi al numero di licenziamenti in Lombardia, confrontati con i numeri di gennaio 2012. Tabelle allarmanti che raccontano come i licenziamenti siano ripartiti a gennaio in modo massiccio.
Nel dettaglio, la provincia di Cremona nel mese di gennaio ha registrato un aumento dei licenziamenti nel settore metalmeccanico del 163% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (da 11 del gennaio 2012 a 29 del gennaio 2013 con una differenza di 18 lavoratori). Leggero rallentamento dei licenziamenti nelle piccole e medie imprese (regolate dalla legge 236 e 236 artigianato). Il calo è dovuto, però, alla situazione negativa del comparto che da tempo deve fare i conti con un numero di lavoratori ridotto all’osso e la prospettiva sempre incombente del rischio chiusura. A Cremona si è passati per i lavoratori regolati dalla legge 236 da 11 nel 2012 a 8 nel 2013 (-3) e per i lavoratori artigiani regolati dalla legge 236 da 20 del 2012 a 15 del 2013 (-9).
«La Regione Lombardia – afferma Mirco Rota, segretario generale Fiom Lombardia – dovrà affrontare da subito questo problema. Come Fiom chiederemo che la giunta regionale si impegni per favorire il lavoro e una distribuzione delle ore lavorate attraverso l’applicazione dei contratti di solidarietà in alternativa ad altri ammortizzatori sociali, con l’obbiettivo di evitare i licenziamenti. I candidati, su questo che riteniamo problema prioritario, devono esprimersi con maggior chiarezza assumendo impegni precisi. I dati di questo primo mese dell’anno indicano che il 2013 sarà un anno difficilissimo per quanto riguarda lavoro e occupazione. Servono strumenti legislativi adeguati per far fronte a questa situazione»
© RIPRODUZIONE RISERVATA