Cronaca

Il sindaco Perri a giudizio con la Giunta "Compiuta opera di giustizia sociale" Se ci sarà condanna ognuno dovrà rifondere 250mila euro

“Abbiamo compiuto un’opera di giustizia sociale”, non cambia la linea del sindaco Oreste Perri nonostante la conclusione dell’istruttoria della Corte dei Conti e il rinvio a giudizio per aver assunto 32 persone precarie in Comune nonostante le norme sul patto di stabilità lo vietassero. Con il sindaco, gli assessori che han votato la delibera (tre l’hanno scampata: Amore, Nolli e Alquati), il responsabile del personale Maurilio Segalini e il segretario comunale Pasquale Criscuolo compariranno in giudizio della Magistratura Contabile il prossimo 22 maggio. Il capo d’imputazione è grave: danno erariale per un milione e 660 mila euro. Se condannati, ognuno di loro dovrà rifondere all’Amministrazione circa 250mila euro più le spese legali. E le persone assunte dal Comune rischiano di perdere il loro agognato posto.

“Insieme alla Giunta abbiamo continuato e sostenuto il percorso di stabilizzazione in considerazione dei tanti anni di lavoro prestato come  precari nel Comune di Cremona, della professionalità dimostrata da  queste persone superando un  concorso pubblico e per dare una garanzia  di continuità ai servizi per la città. – afferma il sindaco Oreste Perri –  In attesa dell’udienza in programma il 22 maggio, mi limito ad esprimere  amarezza per questa vicenda perché ritengo di aver operato per il bene  di tutti coloro che sono stati stabilizzati e anche della città, nel  rispetto del mio ruolo di amministratore. Ritengo di aver completato, insieme alla Giunta, un’opera di giustizia  sociale dando a 32 famiglie la sicurezza di un lavoro dopo anni di precariato. Proprio per questo sono fiducioso che la giustizia sappia riconoscere la bontà e la legittimità di questo percorso grazie al quale è stato semmai  preservato l’Ente da possibili maggiori danni che avrebbero potuto derivare dalle mancate assunzioni”.

Apprendiamo del rinvio a giudizio della Corte dei Conti per sindaco, assessori, dirigente e segretario per la vicenda dell’assunzione di 32 precari nel 2010. – dice Daniele Burgazzi, segretario cittadino del Pd e consigliere comunale – Avevamo affrontato il tema in una commissione vigilanza per cercare in primo luogo di avere gli elementi di conoscenza di una situazione che si presenta delicata e complessa e che affonda le sue radici nella scelta della giunta Perri di non rispettare il patto di stabilità nel 2009. Condividendo pienamente l’obiettivo della stabilizzazione del personale, avendone avviato il percorso, il punto era capire se la strada intrapresa e le scelte effettuate fossero corrette dal punto di vista tecnico e procedurale. Ci auguriamo che sia effettivamente così, che venga fatta tempestivamente piena luce e,  soprattutto, che siano scongiurate ricadute sulla continuità  dei rapporti di lavoro in essere che avrebbero pesanti ripercussioni sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie”.

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