Candidature, scoppia la guerra nel Pdl dopo la lista per le regionali Gargioni: "Bertusi? Gestione poco trasparente"
Sopra, Luca Rossi
Delusione e rabbia dentro al Pdl cremonese dopo la compilazione delle liste per le elezioni regionali. In giornata se ne sono fatti carico in tanti con telefonate, messaggi su facebook e dichiarazioni. Dopo la frustrazione della dirigenza cremonese per l’impossibilità di avere un cremonese a Roma nelle fila del Pdl (con Gianni Rossoni superato anche da un veronese catapultato in lista da Aldo Brancher) nonostante le ripetute (ed inascoltate) richieste di avere un rappresentante della nostra provincia, è arrivato l’ennesimo pasticcio sulle candidature per le regionali. Tra veti e scelte imposte, Crema non ha avuto nessun rappresentante: Carlo Malvezzi, vicesindaco di Cremona garantito dalla opzione ciellina, Mino Jotta, torrigiano vicinissimo all’ex ministro Gelmini e per vent’anni alla guida del partito (Fi prima, Pdl poi) e nell’ultima notte utile, ecco la candidatura femminile di Silvana Lissandrello, sconosciuta consigliere comunale di Ricengo. E’ stata chiamata dopo il “non possumus” di Cesira Bassanetti Lameri, sindaco di San Bassano. “Non ci sono le condizioni politiche per accettare questa candidatura” ha detto il sindaco Bassanetti, lasciando intendere che non gradiva troppo i suoi colleghi di lista.
Da questo pomeriggio il telefono di Luca Rossi, coordinatore provinciale del Pdl, è staccato. Qualcuno a lui vicino lo definisce affranto, lui persona davvero perbene, per la figura rimediata dal partito con quest’ultima candidatura (Silvana Lissandrello) di cui lo stesso Rossi pare non sapesse nulla. Nel pomeriggio circolavano voci di dimissioni di Rossi, in serata il coordinatore le ha smentite in maniera decisa. Ma a tirare bordate ecco in serata Maurizio Gargioni, coordinatore Pdl di Offanengo e uno dei trenta del provinciale. Se la prende con Fabio Bertusi, colui che ha gestito la compilazione delle liste. “Complimenti al vicecoordinatore Bertusi, che con la sua gestione politica di questa fase con le designazioni regionali – afferma Gargioni – non è riuscito a garantire un solo candidato della terna che faccia riferimento al gruppo che si identifica con la possibilità di rinnovamento del partito. La gestione Bertusi, per nulla trasparente sotto il profilo politico – dice ancora Gargioni – è l’ennesima dimostrazione di come non sia all’altezza del ruolo in cui l’abbiamo messo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA