'Po anima dei casalaschi', a Torricella il libro di Guido Conti
“Il Po è parte dell’anima dei casalaschi”. Sabato 19 gennaio, alle 17,30, alla Festa popolare di Torricella del Pizzo, “Democratici nel Mondo” presenterà il libro “Il grande fiume Po” alla presenza dell’autore Guido Conti. Il libro è un viaggio lungo il Po fatto di storie antiche e moderne, di racconti di ambienti e di personaggi, di miti e tradizioni popolari. A metà del libro, lasciata la sponda piacentina e la storia dei primi battelli a vapore sul Po, dopo la centrale nucleare di Caorso, ecco il capitolo dedicato a Cremona da pagina 156 a pagina 179 : con i suoi grandi compositori da Monteverdi a Ponchielli; con la rivalità tra i grandi liutai del passato; con le dotte citazioni di Plinio il giovane, che leggeva il Po come confine del cuore tra l’Italia del Nord e del Sud; con il ponte di barche narrato da Tacito. E poi la genialità pittorica del Pordenone, del Boccaccino, della prima donna pittrice,Sofonisba Anguissola. E poi la cucina tra mostarda,torrone e salame sotto la supervisione di quel grande umanista in cucina che fu il Platina.
Da pagina 180 a pagina 199 il capitolo dedicato a Casalmaggiore, preceduto da un breve ricordo della Comune anarchica di Stagno lombardo. A Casalmaggiore è morto ancora giovane il Parmigianino, sepolto al santuario della Fontana. Fuggendo da Parma, durante i primi moti rivoluzionari, passerà per Casalmaggiore Maria Luigia d’Austria.
Sandra Furini, direttrice della biblioteca di Casalmaggiore, accompagna l’autore a visitare il lungo Po, il Lido, il porto. Il rischio delle piene viene ricoradato fin dalle sagge decisioni di Berta, figlia di Berengario,badessa delle monache di Cicognara, che ottenne di costruire argini e canali in difesa del territorio. E poi la grande piena del 1951 con una bella storia d’amore. E ancora un tuffo nel passato con gli scontri navali sul Po tra Venezia e Milano. Infine, perla del capitolo, l’Eridanea e il mito del canottaggio, con lo storico allenatore Umberto Viti, il suo primo campione Pietro Raineri e poi i campioni olimpionici Gianluca Farina e Simone Raineri ( figlio di Pietro). Con le campane che suonano a festa per l’oro conquistato. I casalaschi sono presentati come pescatori, costruttori di barche, contadini ma anche viaggiatori coraggiosi, con le menti aperte sul mondo. Nel capitolo successivo,dedicato a Viadana, si parla di don Primo Mazzolari. Ma il capitolo di Casalmaggiore si conclude con il racconto di una bella avventura: quella di due ragazzi che con una zattera, nell’agosto del 1958, navigarono il Po fino a Venezia. Ci misero un mese. Arrivati a Venezia, dormirono con la zattera attraccata sotto il Ponte dei Sospiri, e il giorno dopo tornarono a casa in treno. La frase più bella del capitolo è quella del dialogo tra l’autore e Sandra Furini: “Il Po è parte dell’anima dei casalaschi. Spesso nei momenti difficili della mia vita sono venuta sulla riva e lui mi è stato accanto. Un confidente.”
Marco Pezzoni
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