Molti simboli, poche idee, soliti vizietti
Prepariamoci: prima delle urne del 24-25 febbraio ne vedremo di tutti i colori. Intanto incassiamo il boom dei simboli, al Viminale ne sono stati depositati 215. Poi la scrematura. Nel 2008 erano stati 181 (153 quelli ammessi). Nei loghi compaiono quasi tutti i nomi dei leader, eccetto Bersani. Le idee sono vecchie, chiazzate di muffa. Le facce di prima linea sempre quelle. Si è rivista financo Cicciolina con “Democrazia, natura e amore”. Restiamo un paese vecchio, immobile, gattopardesco. E bizzarro. Certi loghi sembrano usciti da un club goliardico o del mezzo litro. Come “Forza evasori- Stato ladro”, il “Sacro romano impero” fondato nel ’92 da Mirella Cece (ex dipendente Fiat), il reggiano “Pane pace lavoro” di Matteo Riva, fuoriuscito Idv.
Anche lo scenario non è di molto mutato. Le prime elezioni, quelle del 1948, si svolsero all’insegna del duello finale tra due civiltà:la DC, erede del Partito Popolare, che aspirava a rappresentare le masse cattoliche contro il pericolo comunista; il PCI e PSI, uniti nel Fronte democratico popolare, che si presentavano come i difensori delle istanze di rinnovamento dei lavoratori, additando come modello il socialismo sovietico. Vinse la DC (48,5%), il Fronte raccolse il 31% dei voti (con 140 deputati comunisti, 41 socialisti). Ora , 65 anni dopo quel 18 aprile 1948, i “blocchi” in campo sembrano gli stessi seppur più frammentati. Il centrodestra si presenta alla Camera con sette liste capeggiate da Berlusconi (in quanto presidente del Pdl); al Senato si aggiungono altre quattro formazioni. Sette anche le formazioni di centrosinistra. I montiani corrono con una sola lista al Senato (in modo da affrontare lo sbarramento meno proibitivo dell’8%); alleati con Udc e Fli alla Camera.
Poche e vecchie le idee. Nei talk show è servita la solita minestra. Rari i guizzi, tra cui certo va annoverato il dibattito sulla adozione dei bambini da parte degli omosessuali.La Chiesa è tornata in campo, non ci sta, e i vescovi sono pronti a mobilitarsi come nel 2006 contro Prodi. Il Vaticano pare deluso da Monti. I sondaggi elettorali impazzano creando dibattiti anche se, specie in una campagna elettorale, “non abbiano tutto quel valore previsivo che alcuni attribuiscono loro” (Renato Mannheimer). Cioè: i numeri sono condizionati dal momento in cui sono raccolti. A dicembre, al tempo delle primarie, il Pd ha registrato un incremento notevole di consensi. La stessa cosa è accaduta con Berlusconi dopo lo show da Santoro. I sondaggi “descrivono la situazione in un dato momento”. Sono “fotografie, non vaticini”. Non predicono nulla.
Reggono i vizietti, i vecchi trucchi dei mestieranti della Politica. Prendete l’ex governatore siciliano, Raf Lombardo, leader mpa. Lo ha detto lui:”Trattavo con la sinistra ma vado a destra”. Apperò!
E le facce nuove? Il nuovo che avanza? Il cambiamento? Avanzano generi, cognati, amichette, amici baroni, i giustizialisti della tv, Moggi e la Vezzali, soldati senza esercito come Albertin. E pure la pensionata Ciccioilina, già alla Camera nella decima legislatura (1987-1992).
Regge invece l’antigalateo. Come scrive lo storico della lingua Vittorio Coletti nel suo ultimo libro (“Eccessi di parole”, Casati editore) nei dibattiti e dintorni trionfano parolacce, un tempo considerate sconvenienti. E prolificano i neologismi, per lo più irridenti, come cattocompagnucci, eurocupezza, vippaio. Barriere di fumo per nascondere fughe dalla verità.Perchè, per lorsignori – come diceva il poeta inglese Milton – “meglio regnare nell’inferno che servire in cielo”.
Enrico Pirondini
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