Detenuti in carcere, Italia condannata Adesso basta
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha nuovamente condannato l’Italia per trattamento inumano e degradante di 7 detenuti del carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. Come riportato dalle agenzie e dai giornali infatti, l’Italia viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di 3 metri quadrati, spesso senza acqua calda e in alcuni casi privi di illuminazione, con servizi igienici e di riscaldamento insufficienti.
“Accogliamo la sentenza odierna della Corte Europea dei diritti dell’Uomo con grande soddisfazione e, al contempo, con grande sofferenza per il nostro Paese. Tre casi su sette, decisi dalla Corte con questa sentenza pilota, sono casi che abbiamo seguito nell’ambito dell’iniziativa assunta dal Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei” ha dichiarato Giuseppe Rossodivita. Ricordo che Rossodivita è l’avvocato che ha anche promosso la costituzione di parte civile del cittadino Gino Ruggerio in sostituzione del Comune di Cremona nel processo Tamoil.
Nella sentenza di condanna i giudici constatano che il problema del sovraffollamento carcerario in Italia è strutturale e che la mancanza di spazio nelle celle non riguarda solo i 7 ricorrenti: l’organo di giustizia internazionale infatti ha già ricevuto più di 550 ricorsi da altrettanti detenuti nelle carceri italiane. La Corte ha osservato che nella fattispecie le due carceri, in grado di accogliere non oltre 178 detenuti, nel 2010 ne ospitarono 376, toccando un picco massimo di 415 reclusi.
Nella sentenza la Corte invita l’Italia a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario e dotarsi, entro un anno, di un sistema di ricorso interno che dia modo ai detenuti di rivolgersi a tribunali italiani per denunciare le proprie condizioni di vita nelle prigioni e avere un risarcimento per la violazione dei loro diritti.
La Corte ha inoltre condannato l’Italia a pagare ai 7 detenuti un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali.
Marco Pannella, commentando la pronuncia della Corte Europea per i Diritti Umani che punta il dito contro l’Italia per la situazione delle carceri, ha rivolto un invito “In particolare a Monti, a Bersani e al… leader berlusconiano Bobo Maroni: di interrompere l’infame flagranza da Quinto Mondo nel quale siamo immersi, nella cloaca statalista italiana. Cos’altro dovremmo aspettare?”.
Sergio Ravelli
(Associazione radicale Piero Welby)
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