Cronaca

Il Torrazzo spento, il declino di Cremona Trasporto pubblico disastroso, più furti Crescono divorzi e separazioni Aumentano le banche, ma non le aule

foto Francesco Sessa

Da diverse settimane l’illuminazione del Torrazzo è quasi completamente spenta. Il simbolo  che anche in lontananza richiama alla nostra storia e alle nostre tradizioni, con quelle luci spente mette tristezza e dimostra visivamente lo stato di trascuratezza in cui versa Cremona. La fotografia che ne ha fatto la quattordicesima indagine di “ItaliaOggi Sette” insieme all’Università la Sapienza di Roma è impietosa: la qualità della vita a Cremona è crollata, lo scorso anno era al 32° posto adesso è al 42°. Cremona è la peggiore della Lombardia, ultima delle ‘accettabili’ secondo ItaliaOggi, sul fondo della classifica dei centri del nordest. Prima è Trento, seguita da Bolzano e Belluno. Ultima Imperia, preceduta da Napoli e Crotone. Nel dettaglio le graduatorie.

AFFARI E LAVORO: CREMONA IN RIALZO

Nella dimensione affari e lavoro, Cremona è al 41esimo posto, tra le province considerate accettabili. Una posizione in rialzo, dato che nel 2011 era 52esima. Siamo appena dopo Brescia che è 40sima e prima di Padova. Al top c’è Bolzano, in coda Caltanissetta. Nel dettaglio, il tasso di occupazione è in crescita rispetto al 2010: eravamo 46esimi, siamo 39esimi. Ancora lontano, però, dal tasso di occupazione delle prime della classe: Bolzano, Ravenna e Bologna. Come importo medio dei protesti per abitante, la classifica ci vede in 51esimi, eravamo 43esimi. Sul numero di clienti corporate banking sul totale delle imprese, stazioniamo al 24esimo piazzamento, mentre per tasso di disoccupazione risaliamo la graduatoria, da 47esimi a 27esimi. Ridotto il numero di imprese registrate per abitante: per vedere Cremona bisogna andare sul fondo delle 103 province, al 94esimo posto prima di Palermo (Prato e Grosseto, invece, sono in cima). Imprese cessate ogni 100 imprese attive: va meglio, Cremona nel 2011 era 66esima, nel 2012 è 11esima, dopo Parma e prima di di Bergamo con Ragusa e Bolzano al top.

AMBIENTE: LA PIAGA DEL TRASPORTO PUBBLICO

Cremona in picchiata nella classifica relativa all’ambiente. Era 19esima nel 2011, è 36esima. Perde posizioni, infatti, nella classifica sulla concentrazione di biossido di azoto (da 35esima a 47esima con al primo posto Matera) e in quella sulla concentrazione di pm10 (era 79esima, è 84 alla pari di Asti, Pavia e Rovigo). Bene alla voce ‘dispersione nella rete idrica’: Cremona è settima tra Viterbo sopra e Pavia sotto. Male, invece, nei consumi idrici pro-capite (scendiamo dal 70esimo al 92esimo piazzamento). Per la produzione di rifiuti urbani siamo 52esimi (eravamo 56esimi), per le autovetture circolanti per 100 abitanti siamo 25esimi (eravamo 24esimi), per motocicli 46esimi. Consumiamo in un anno più energia elettrica pro-capite (da 31esimi passiamo a 71esimi), ma stazioniamo al quarto posto per isole pedonali (prima è Venezia). Cremona scende dal podio per le piste ciclabili: aveva la medaglia di bronzo nel 2011, ora è quinta, superata da Lodi e da Verbano-Cusio-Ossola. Prima è Reggio Emilia, argento a Mantova. Una piazza in meno anche per la Ztl (da 13esimi a 14esimi con Siena e Mantova prime). 46esimi nel verde pubblico, 61esimi negli ettari di aree verde per 10mila ettari di territorio nel comune capoluogo, 16esimi nella capacità di depurazione delle acque reflue (nel 2011 13esimi), 29esimi nell’indice delle politiche energetiche. L’uso del trasporto pubblico è bassissimo (82esimi), mentre la raccolta differenziata ci vede 34esimi, in recupero di una lunghezza.

CRIMINALITA’: PIU’ DROGA E FURTI IN CASA

Situazione immutata per la criminalità in provincia: eravamo e rimaniamo 54esimi su 103. Nel dettaglio Cremona peggiora per omicidi dolosi ogni 100mila abitanti, colposi e preterintenzionali, tentati omicidi, reati connessi al traffico di stupefacenti e connessi allo sfruttamento della prostituzione, scippi e borseggi, furti in appartamento. Mentre è più virtuosa nella graduatoria di lesioni dolose e percosse, violenze sessuali, furti d’auto, estorsioni, rapine in banche, truffe e frodi informatiche.

DISAGIO SOCIALE: PIU’ DIVORZI E SEPARAZIONI

Crollo nel capitolo relativo al livello di disagio sociale. La nostra provincia era 69esima, ora è 90esima, nel gruppo delle insufficienti. Cremona è in fondo, ma guadagna qualche posizione nelle morti per tumore ogni 100mila abitanti ((da 94esima a 86esima). Peggiora nei tentativi di suicidio (da 77esima a 82esima), ma guadagna tre posizioni nella graduatoria dei suicidi per 100mila abitanti (da 66esima a 63esima). Il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni ci vede in miglioramento, dalla 52esima piazza alla 24esima. Siamo a fondo classica (non virtuosi) nei reati a sfondo sessuale contro minori per 100mila abitanti (siamo terzultimi) e divorzi e separazioni (siamo 96esimi).

POPOLAZIONE: MENO NATI, STABILI GLI IMMIGRATI

Siamo alla 70esima piazza per polazione. Nascono 8,90 bambini vivi ogni 1000 residenti (peggioriamo di quattro lunghezze, da 44esimi a 48esimi), muoiono 10,90 persone ogni 1000 abitanti (siamo 71esimi). Gli immigrati ogni 1000 residenti sono 37,87 (numero stabile), il numero medio di componenti per famiglia è basso: 2,36.

SERVIZI FINANZIARI E SCOLASTICI: PIU’ BANCHE, MENO AULE

Leggero miglioramento: dal 42esimo posto al 39esimo. In crescita gli sportelli bancari (80 sportelli ogni 100mila abitanti). Per quanto riguarda l’istruzione, siamo al 97esimo posto con 4,54 aule di media ogni 100 studenti nella scuola media superiore (classi affollate) e 8,39 professori ogni 100 studenti (71esimi).

SISTEMA SALUTE: MENO POSTI LETTO, MA DOTATI DI APPARECCHIATURE

Nel sistema salute Cremona perde dieci posizioni, passando dal 31esimo al 41esimo posto. Incide nella classifica negativa di questo settore il crollo dei posti letto nei reparti specialistici, dove passiamo dal 34esimo al 71esimo piazzamento. Buona, invece, la dotazione di apparecchiature diagnostiche con Cremona decima. Molto in basso la provincia sul numero dei medici ospedalieri ogni 100 posti letto (sono 49,47, siamo al 64esimo posto), leggero miglioramento (dal 59esimo al 40esimo piazzamento) per il personale infermieristico, mentre perdiamo lunghezze nel personale socio-assistenziale (da 31esimi al 54esimi). Posizione di coda nei posti letto in ostetricia e ginecologia (60esimi con 0,25 ogni 1000 abitanti) e nei reparti di oncologia (Cremona era 12esima e si trova all’84esimo posto).

TEMPO LIBERO: POCHI CINEMA E LIBRERIE

Scarsa la dotazione di strutture e spesa per il tempo libero. Cremona è nella parte bassa della graduatoria, al 59esima posto. Fanalino di coda, insieme a Pavia e Lodi, per le città del nord. Spesa pro capite minima per gli spettacoli complessivi (Cremona 49esima). Perdiamo quattro posizioni nelle strutture dedicate al tempo libero (68esimi). E’ stabile la spesa media pro capite per gli spettacoli sportivi, musicali e teatrali. Male la spesa per il cinema, quantificata in 7,40 euro pro capite in un anno, che ci relega al 66esimo posto in Italia (Bologna è prima con 24,41 euro). Questo dato corrisponde alla dotazione di sale cinematografiche ogni 100mila abitanti: solo 1,37 in provincia (al top c’è Sondrio con 4,36). Cremona perde posizioni anche nel numero di palestre, dal 49esimo posto al 51esimo: 6,30 palestre ogni 100mila abitanti. Crollo anche nel numero di librerie, dalla 74esima piazza all’81esima: 4,38 librerie ogni 100mila abitanti (oro a Massa Carrara con 11,29).

TENORE DI VITA: PENSIONE A 822 EURO

Nella classifica generale, Cremona guadagna posizioni passando dal 12esimo all’ottavo posto, seguendo l’andamento di tutta la Lombardia. Per i consumi, la nostra provincia ha aumentato la propria spesa media mensile pro capite, raggiungendo la nona posizione (era 21esima) con 1.286, 97 euro. La pensione media è di 822,2 euro (siamo 16esimi), i depositi bancari pro-capite diminuiscono e si attestano mediamente sui 12mila 589 euro a testa (perdiamo 10 posizioni e siamo 43esimi). Basso il prezzo delle case al metro quadrato per appartamento nuovo in zona semi-centrale (1.358 euro). Siamo 24esimi nell’aumento dei prezzi al consumo con il 2,96% di variazione.

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