Cronaca

Messa di Natale per il lavoro, il vescovo celebra in ospedale

Messa di Natale per il mondo del lavoro. Questa vola la celebrazione presieduta dal vescovo Dante Lafranconi si è svolta in ospedale. Un’occasione per rimarcare che il lavoro non si esaurisce solo nell’ambito produttivo e per manifestare vicinanza a un comparto, quello sanitario, che oltre ad essere particolarmente significativo sul territorio cremonese, sta vivendo anch’esso un momento di grande difficoltà a causa della crisi economica. Queste due ragioni hanno spinto, nella mattinata di sabato 15 dicembre, mons. Lafranconi a presiedere nell’ospedale civile di Cremona la tradizionale messa natalizia per il mondo del lavoro. È la prima volta che un vescovo cremonese presiede una tale celebrazione in un’azienda pubblica dove l’obiettivo non è il profitto, ma la cura della persona, in uno stile di gratuità e amorevolezza. La liturgia è stata aperta con il saluto del direttore generale dell’ospedale Simona Mariani che ha rimarcato quanto anche la cura dello spirito sia particolarmente importante nel processo di guarigione di un paziente. Nella sua omelia, monsignor Lafranconi ha voluto  manifestare vicinanza ai medici e paramedici per i tanti problemi di coscienza che sono nati in questi ultimi tempi a causa dell’evoluzione scientifica e tecnologica. “Se ogni lavoro è nobile”, ha detto, “perchè finalizzato al bene dell’uomo, quello in ambito sanitario lo è in maniera particolare perchè caratterizzato dalla cura della persona soprattutto in un momento di fragilità e malattia”. Per il vescovo chi opera in ospedale ha una vocazione singolare che – sono parole del Papa pronunciate davanti ad operatori sanitari – “necessita di studio, sensibilità ed esperienza. Quella nel mondo della sofferenza è una vera e propria missione umana e spirituale che richiede una competenza ulteriore: la scienza cristiana della sofferenza”. Il vescovo ha espresso parole di condanna per l’aborto: “Non alzeremo mai abbastanza la voce per affermare che ogni concepito è persona e ha quindi diritto ad essere tutelato. Guardiamo con spirito critico i mezzi della comunicazione sociale che nascondono, attraverso l’uso termini addolciti, un vero e proprio attentato alla vita”. Molte le autorità e i rappresentanti della società civile, produttiva e lavorativa presenti nella cappella dedicata a S. Maria della Pietà, così come i rappresentanti delle oltre 40 associazioni di volontariato che si adoperano, in settori diversi, nel nosocomio cittadino. Sempre suggestiva la parte canora affidata, come da tradizione, al Coro Paulli diretto dal maestro Giorgio Scolari.

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