Cronaca

Arvedi: innovazione, energia dai residui dei veicoli

Avviato nel giugno 2011, il progetto “Tecnologia innovativa ad alta efficienza energetica e a basso impatto ambientale per la produzione di energia elettrica e termica da fluff”, promosso da Tekne Community, partecipato da Acciaieria Arvedi e affidato al Centro Sviluppo Materiali – società di ricerca industriale applicata, nel ruolo di coordinatore -, con i partner istituzionali ENEA, Università degli Studi Napoli Federico II e CNR-Istituto di Ricerche sulla Combustione, con l’obiettivo di affrontare il problema del residuo dei trattamenti dei veicoli a fine vita, il cosiddetto fluff, mix di varie tipologie di materiali (plastiche, gomme, tessuti), ha presentato nei giorni scorsi – nel corso dell’Assemblea dello stesso CSM – i primi risultati.

La sperimentazione, condotta su un impianto pilota di gassificazione del CSM, ha infatti consentito di sviluppare una tecnologia innovativa (oggetto di brevetto) con cui poter realizzare impianti da 40.000 tonnellate annue di fluff e produrre energia elettrica con potenza di oltre 5 MW, adeguata ad esempio al fabbisogno di circa 10.000 famiglie.

Si tratta di un importante passo in avanti, se si considera che il fluff prodotto in Italia dal trattamento delle autovetture (il “car-fluff”) e da altri rottami ferrosi è pari a circa 400.000 t/anno. Mentre in Europa i quantitativi di fluff si aggirano intorno a 3 milioni di tonnellate.

Lo smaltimento del fluff rappresenta quindi il maggior problema che l’intera filiera dell’auto deve risolvere per rispettate la Direttiva Europea 1999/531/CE relativa alla restrizione dell’uso delle discariche e per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Direttiva Europea 2000/53/CE relativa ai veicoli a fine vita, che prevede il raggiungimento entro il 2015 di una percentuale di recupero del 95% rispetto al peso dei veicoli, di cui il 10% ottenuto dal recupero energetico.

Il mancato raggiungimento degli obiettivi di recupero esporrebbe il sistema Italia al rischio di procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea.

L’Assemblea del CSM, a cui ha partecipato, per il Gruppo Arvedi, l’AD Mario Caldonazzo, si è conclusa indicando le linee guida relative alle modalità di sfruttamento industriale del know how sviluppato.

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