Così si giocava nella Cremona di una volta Presentato il libro di Melega
Foto Francesco Sessa
Dentro al Filo una serata bellissima fatta di ricordi e di emozioni per la presentazione dell’ultima fatica di Agostino Melega, il primo volume de “I giòch de na voolta” edito da Cremonaoggi. Fuori un freddo che entrava nelle ossa. Visto il clima d’antan dentro al teatro, in strada sarebbe stato ideale un tabarro, come quelli di una volta, quando ci si avvolgeva nel panno nero per non patire il freddo ma anche per compiere un rito molto padano. “Intabarrarsi è appartenere a una tribù padana che nella gran ruota di panno nero trova il suo momento eccelso ed esclusivo” scrive Giorgio Torelli. E la tribù padana c’era tutta nei racconti di Agostino Melega e nelle letture di Ornella Righelli e di Walter Benzoni. I tre, con bravura, hanno dato voce al fiorire dei ricordi, all’originalità e alla semplicità dei giochi, alle tiritere, alle conte, alle poesie. Un tesoretto che Melega, esploratore del nostro passato, ha voluto riscoprire, raccogliere, raccontare per tramandare. La serata, piacevolissima, è volata via. Prima i giochi dell’infanzia, le conte (“a le bòombe de’l canòon” ecc.), i giochi delle bambine, poi quelli dei “monelli” ed infine quelli da fiera. Bellissimi e raccontati con bravura e passione, come si trattasse di mettere in scena un grande autore e non un ripasso del nostro essere stati ragazzi cremonesi. Entusiasta dell’operazione di recupero di Melega è l’assessore Jane Alquati che pubblicamente ha poi invitato l’autore a riproporli ai giovani in alcuni incontri.
Il volume da mercoledì sarà in vendita in tutte le librerie e le edicole della città a 7 euro e 50. E’ il primo di una serie di quattro libri che riproporranno la tradizione del gioco in strada, nei cortili, negli oratori e che troveranno la luce nel 2013.
© RIPRODUZIONE RISERVATA