Calcioscommesse: Gegic otto ore dal pm, si punta a Mister X
Foto Francesco Sessa
Oltre otto ore di interrogatorio davanti al pm Roberto di Martino (si prosegue anche domani) per lo “zingaro” Almir Gegic, giocatore serbo costituitosi nelle settimane scorse dopo 18 mesi di latitanza e reduce da due precedenti interrogatori con il gip Guido Salvini. Con Gegic, gli inquirenti cremonesi sarebbero a buon punto per identificare con certezza quel Mister X che dirigeva il traffico delle scommesse illegali, anche per partite di serie A, dall’hotel Una Tocq di Milano. Gegic, che ne aveva parlato in un’intervista, non l’ha riconosciuto tra le persone che gli sono state mostrate oggi in fotografia, ma gli investigatori hanno ben presente il suo nome e il suo volto. Sarebbe un personaggio in contatto con dirigenti, allenatori e calciatori. Al pm, Gegic avrebbe descritto una sorta di perimetro in cui colloca determinati giocatori, salvandone apparentemente altri. A quanto si è saputo ha ammesso di aver avuto rapporti con alcuni giocatori coinvolti nell’inchiesta quali il ‘pentito’ Carlo Gervasoni, Filippo Carobbio, l’ex portiere del Piacenza Mario Cassano, attribuendosi però un ruolo di secondo piano rispetto al macedone Hristian Ilieski, il vero finanziatore del gruppo degli zingari. “I prezzi”, ha però detto Gegic, riferendosi ai compensi per ottenere i risultati, “erano essenzialmente stabiliti dai giocatori Gervasoni e Carobbio, in base agli accordi che prendevano con altri colleghi. Inoltre, né io né altri abbiamo obbligato o minacciato nessuno per preparare le partite. Erano semplicemente accordi in senso proprio”. “In molte occasioni”, ha aggiunto, “i giocatori sapevano già come sarebbe finita la partita”. Al gip Salvini, sulla partita Cremonese-Monza, avrebbe detto che Gervasoni, con l’accordo di Paoloni, propose una partita di Coppa Italia della Lega Pro in cui il Monza doveva essere fatto vincere. Il serbo avrebbe raccontato che la partita non era nemmeno postata all’estero, e quindi la proposta non era stata accolta. Gegic si sarebbe detto certo che Gervasoni l’avesse giocata con altri in Italia. Del resto la partita finì 2-3, e cioè con il risutato atteso da Gervasoni.
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