Lettere

Sono a rischio la sicurezza dei cittadini e il soccorso pubblico

da Sindacati polizia-vv.f

Cari Cittadini,
i Questori, i Poliziotti e i Vigili del Fuoco – architrave fondamentale del Vostro diritto alla sicurezza e al soccorso pubblico che ogni Stato
democratico civile ed avanzato DEVE assicurare nei suoi territori – presto non saranno più in grado di garantire alle famiglie, alle donne,
agli anziani e ai bambini gli attuali livelli di sicurezza, già fortemente depauperati dalle ultime leggi di bilancio e dai provvedimenti di
spending review, che hanno tagliato oltre 4 miliardi di euro a questi Comparti.
Anziché tagliare scorte, privilegi, sprechi e duplicazioni di apparati inutili, gli stipendi e le pensioni d’oro dei boiardi di Stato, le auto blu che
sfrecciano per pochi eletti a nostre spese e che costano circa 20 miliardi di euro l’anno, il Governo tecnico e il Ministro Cancellieri, con la
complicità di pochi tecnocrati prefettizi, con una operazione tutta politica, tentano in questo scorcio di fine Legislatura, di consolidare ed
accrescere il loro potere e di imporre il primato della burocrazia e dei loro privilegi a scapito dell’efficienza, con il pretesto di ridurre la
spesa.
Vogliono tagliare il Vostro diritto alla sicurezza, il Vostro diritto ad avere territori vivibili e idonei per lo sviluppo economico, sociale ed occupazionale, il Vostro diritto a vivere in libertà nella sicurezza, il Vostro diritto ad avere i Vigili del Fuoco per le emergenze per gli incendi o disastri naturali quali alluvioni o terremoti.
Il Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, complici anche i vari Dipartimenti interessati, che spiccano solo per il loro assordante
silenzio, vuole far approvare dal prossimo Consiglio dei Ministri un Regolamento che, in funzione dell’eliminazione di 35 Province, vuole
contemporaneamente CANCELLARE altrettante Questure, Comandi dei Vigili del Fuoco, Carabinieri e Finanzieri.
Come rimedio al “taglio” di 35 province, sul versante della sicurezza e del soccorso pubblico il Governo vuole costituire, nel massimo 18
presidi in altrettante “sedi minori”, come le ha definite il Ministro, quasi a voler sottolineare che il diritto universale alla sicurezza è diverso
e non assicurato per i cittadini c.d. “minori”. In pratica Questure e Vigili del Fuoco, così come Carabinieri e Finanzieri, saranno totalmente
cancellati. Questa grande operazione di riforma dell’architettura istituzionale sul fronte della sicurezza e del soccorso pubblico porterebbe
un risparmio di circa 5 milioni di euro, quando basterebbe tagliare solo il 10% delle auto blu per avere un risparmio tre volte
superiore e garantire un diritto essenziale, incomprimibile dei cittadini.
Tutto questo mentre i privilegi, le auto blu e gli enormi costi/sprechi della politica continueranno ad essere appannaggio della solita casta a
scapito dei cittadini e dei territori che verranno aggrediti dalla criminalità e dalle costanti emergenze. Ma tanto, secondo il Ministro, questi
sono territori e cittadini minori.
Vogliamo chiarirlo subito e con grande nettezza: non sono a rischio posti di lavoro e interessi corporativi, ma soltanto la sicurezza e il
soccorso pubblico dei cittadini che si sostanzia ogni giorno con i servizi offerti da chi rappresenta lo Stato – e non il Governo di turno – in
ambito locale, e coordina la vita delle comunità con competenza per quel che concerne l’ordine pubblico, l’immigrazione, gli ambiti
economici e elettorali e il soccorso pubblico. Un punto di riferimento di legalità e di sicurezza complessiva insostituibile per il Paese.
E’ a rischio la sicurezza dei cittadini e la tranquillità dei territori perché ci saranno meno volanti, meno mezzi dei Vigili del Fuoco; i
cittadini avranno difficoltà a presentare denunce o ad accedere ai servizi oggi offerti da Questure e Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco,
dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
E’ a rischio il contrasto alla grande criminalità, alla delinquenza comune, ai fenomeni di eversione perché gli uffici
investigativi e operativi sono oggi il cuore di quelle Questure; quelle Questure che si vorrebbero eliminare.
La riduzione di Questure o dei Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco sulla scorta di parametri che tengono conto della quantità di reati
commessi e del numero degli interventi di soccorso effettuati, ma non del numero di persone residenti in una certa provincia, rischia,
inoltre, di creare un paradosso tutto italiano: come si intende garantire il medesimo servizio in termini di sicurezza e soccorso pubblico in
ambiti territoriali, ad esempio, che pur contando su meno 180.000 abitanti, hanno un dato demografico che tocca 1.800.000 presenze per
oltre otto mesi l’anno?
L’attuale Ministro dell’Interno ha garantito più volte che nessun “presidio” di sicurezza sarebbe stato smantellato e che i livelli di sicurezza
per i cittadini sarebbero rimasti inalterati.
Una promessa che non è stata mantenuta perché i “presidi” rappresentano la fine dell’attuale visione della sicurezza e del soccorso pubblico
e l’avvio di una lenta e inesorabile destrutturazione di un sistema che, per quel che concerne le Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco, patisce
già un sotto organico pari a 15.000 unità per la sola Polizia di Stato e a 4.000 unità per i Vigili del Fuoco, tamponate parzialmente con il
sistematico ricorso al precariato, che nei prossimi anni soffrirà di un blocco del turn over che costringerà già oggi Poliziotti e Vigili del Fuoco
di oltre 50 anni di età a lavorare ancora in strada, di notte e nei giorni festivi con grave deficit per la sicurezza ed il soccorso.
I Sindacati SIULP, SAP, CONSAP, FNS CISL, UIL P.A. VV.F., CO.NA.PO. e COORDINAMENTO SICUREZZA UGL non ci stanno. Per noi il diritto universale alla sicurezza e al soccorso pubblico non si tocca!
Per tale motivo denunciano questa assurda situazione attraverso l’acquisto di pagine a pagamento su alcuni quotidiani e soprattutto con
l’avvio di una forte protesta delle categorie di riferimento.
Quali Servitori dello Stato siamo costretti, da un Governo che non riconosce il valore e la specificità della nostra professione
al servizio del Paese, oltre al diritto dei cittadini ad avere servizi reali ed essenziali, a mobilitarci e a proclamare lo stato di
agitazione per BLOCCARE tutti quelli che vogliono demolire la sicurezza.
Per questo lanciamo anche un appello ai cittadini, alla politica e alle alte cariche dello Stato affinché si blocchi questo dannoso e pericoloso
processo. Perché la sicurezza è un diritto fondamentale e i diritti non si tagliano, si difendono.

Sindacati della Polizia di Stato
SIULP – SAP – CONSAP
Sindacati dei Vigili del Fuoco
FNS CISL – UIL P.A. VV.F. – CO.NA.PO.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata