La storia di Cremona su tablet, i-pad e pc con testi, immagini e documenti da copiare e scaricare Sette volumi disponibili in digitale
La storia di Cremona su tablet, i-pad e pc. Estendere ad un pubblico sempre più vasto il lavoro compiuto da studiosi cremonesi, italiani e stranieri. E avvicinare i giovani alla conoscenza della storia della città grazie alle nuove tecnologie. E’ il progetto del Comune, realizzato grazie al sostegno della Banca Cremonese di Credito Cooperativo. Si tratta della pubblicazione della “Storia di Cremona” in formato digitale. Sette volumi (l’ultimo, dedicato al Novecento, è in fase di realizzazione), potranno essere consultati attraverso tablet, ipad e naturalmente pc. Come per la versione tradizionale, anche gli aspetti tecnici e redazionali sono stati curati da Bolis Edizioni. Entro il 13 dicembre, ricorrenza di S. Lucia, sul sito del Comune, su quello di Banca Cremonese e di Bolis Edizioni comparirà un’icona attraverso la quale accedere all’intera opera per leggerla, consultarla e scaricarla gratuitamente.
LA STORIA DI CREMONA IN DIGITALE, ANCHE DA SCARICARE
Notevole ed impegnativo il lavoro compiuto, come spiega Cesare Longhi di Bolis Edizioni, per convertire i file dei testi e permettere quindi di renderli leggibili su supporto digitale. Il risultato però è stato davvero eccellente e chi dispone di iPad, tablet e smartphone, potrà consultare la “Storia di Cremona” usufruendo di tutte le possibilità che danno queste nuovi strumenti: ingrandire i caratteri, ruotare la pagina, ampliare le immagini, che appaiono nitidissime e sen possono osservare anche in singoli particolari, toccare il numero di una nota che rimanda alla pagina dove sono riportate tutte quante e quindi tornare indietro, vedere la riproduzione di un antico documento: la collana infatti non contiene solo testi, ma anche una ricca ed ampia documentazione proveniente dall’Archivio di Stato, da quello della Camera di Commercio, da quello del Comune, dal’Archivio Diocesano, e da altri istituzioni locali ed italiane in genere.
La lettura sarà possibile naturalmente su e reader, anche se in questo caso, date le limitazione proprie dello strumento, le immagini saranno visibili solo in bianco e nero. E’ stato escluso solo il sistema Kindle, diffuso prevalentemente negli Stati Uniti, perché si differenzia in maniera troppo netta da tutti gli altri che vanno ormai per la maggiore. Il tutto è comunque pensato anche in vista delle future evoluzioni della tecnologia che, come tutti sanno, si succedono con grande rapidità. Non sono state messe protezioni particolari ai testi trattandosi di una pubblicazione gratuita: questo significa che sarà possibile selezionare parti di pagine, copiare ed incollare parti di esse, solo per fare un esempio. Infine, tutta l’opera, per chi lo desidera, si potrà scaricare anche su una chiavetta di normali dimensioni. Quanto fatto per i primi sette volumi avverrà anche per l’ottavo, dedicato al Novecento.
I SETTE VOLUMI PIU’ UNO: DAL MEDIOEVO AL NOVECENTO
Da un’idea maturata nel 2001, nel 2003 esce il primo volume “L’Età Antica”, a cura di Pierluigi Tozzi, frutto del lavoro svolto dal comitato scientifico, composto da docenti universitari e studiosi locali – che sovrintende all’intera opera – coordinato dal prof. Giorgio Chittolini. Fin ad allora Cremona era uno dei pochi grandi centri lombardi e padani che non aveva provveduto a dotarsi di una storia della città e del suo territorio: una lacuna che viene così colmata. Inizia una sfida che, grazie alla sinergia tra Comune, Provincia e Camera di Commercio, con il fondamentale sostegno finanziario della Banca Cremonese di Credito Cooperativo e l’attenta cura redazionale di Bolis Edizioni, rende finalmente giustizia alla ricchezza della storia cittadina e delle sue fonti, alla vitalità della tradizione di studi storici su Cremona, una tradizione antica, animata da studiosi illustri, cremonesei, italiani e stranieri.
Nel 2004 esce il secondo volume, “Dall’Alto Medioevo all’Età Comunale”, a cura di Giancarlo Andenna. Partendo dall’età longobarda, arriva sino al periodo comunale, contrassegnato da nuove istituzioni ma anche da lotte di parte.
Nel 2005 è la volta del terzo volume, “L’Ottocento”, a cura di Maria Luisa Betri. L’Ottocento è un secolo complesso sul piano culturale e di grandi trasformazioni, strutturali e istituzionali, l’ultima ridotta dell’ancien régime e l’avamposto da cui si intravede la modernità. Tra i pregi di questo terzo volume della collana il grande rilievo dato alla storia sociale: l’ascesa di una borghesia delle professioni e dei commerci che si afferma sul piano economico e su quello politico, occupando posizioni chiave nell’ambito del governo municipale. Vengono inoltre illustrati i primi fermenti tra i ceti popolari, anticipatori di una maggiore consapevolezza delle loro condizioni e dei loro diritti, che si dispiegherà in forme più mature nel secolo successivo.
“L’Età degli Asburgo di Spagna (1535-1707)”, a cura di Giorgio Politi, pubblicato nel 2006, è il titolo del quarto volume. Una raccolta di studi grazie alla quale viene messo in evidenza in evidenza come le radici della grande crisi, sostanzialmente economica, che investì Cremona nel Seicento, non siano ascrivibili esclusivamente a quel secolo ma affondino, per una gran parte, in quello precedente. Matura dunque la consapevolezza di non poter considerare unico responsabile di tale decadenza il governo spagnolo al quale Cremona era stata soggetta fin dai primi decenni del Cinquecento. Vengono acutamente colti aspetti della cultura e del vivere sociale del Seicento non così negativi come la tradizione romantica aveva raffigurato.
Curato da Giancarlo Andenna e Giorgio Chittolini, esce nel 2007 il quinto volume: “Il Trecento – Chiesa e Cultura (VIII-XIV Scolo)”. Rispettando il programma fissato nel 2004, al momento della presentazione del volume sull’Alto Medioevo, vede così la luce quello dedicato al Trecento, che contiene, opportunamente ampliati in senso cronologico, i due lavori sulla storia delle istituzioni ecclesiastiche e della cultura, che allora era stato necessario sacrificare per lasciare spazio alla gran mole di documentazione relativa alla storia politica, sociale ed artistica della città dall’età longobarda alla fine del XIII secolo. Il volume delinea così il difficile passaggio dal governo comunale all’integrazione di Cremona nello Stato regionale, con il dominio della famiglia Visconti e il complesso definirsi degli equilibri istituzionali e di potere.
Nel 2008, a cura di Giorgio Chittolini, esce il sesto volume, “Il Quattrocento – Cremona nel Ducato di Milano (1395-1535)”. Il cruciale momento storico che vede la conclusione della fase medioevale e il passaggio al Rinascimento viene letto attraverso l’approfondimento degli aspetti politico istituzionali, indagando in particolare il ruolo rivestito dalle classi dirigenti nei rapporti intrattenuti con le diverse dominazioni susseguitesi: in questo contesto spiccano le figure di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, che sempre predilesse Cremona, sua preziosa dote e luogo delle sue nozze. Emerge anche il quadro delle relazioni, spesso conflittuali, tra la città, il territorio da essa dipendente e le terre cosiddette “separate”, relazioni che si collegano alle strategie ducali per le fortificazioni e gli apparati difensivi del Cremonese.
Il settimo volume, “Il Settecento e l’Età Napoleonica”, pubblicato nel 2009, conclude il ciclo dall’Età antica all’Ottocento, in attesa del suo completamento con gli studi dedicati al Novecento (attualmente in fase di stesura). E’ dedicato al secolo che il curatore Carlo Capra definisce il “lungo Settecento cremonese”, caratterizzato da mutamenti politici, sociali ed economici, nell’arco temporale tra il 1706 e il 184, dall’ingresso in Lombardia dell’armata imperiale al comando del principe Eugenio di Savoia fino alla caduta del Regno d’Italia napoleonico e al ritorno degli Austriaci. E’ il secolo in cui si colloca buona parte della produzione di Antonio Stradivari, anche se la sua morte, nel 1737, segna la fine dell’epoca d’oro della liuteria cremonese.
IL SINDACO: COSI’ SI LAVORA PER FA CONOSCERE LA CITTA’
“Nel ringraziare la Banca Cremonese di Credito Cooperativo per la sensibilità e l’attenzione dimostrata ancora una volta a favore delle attività culturali cittadine – dichiara il sindaco Oreste Perri -, credo molto in questa iniziativa che risponde a due esigenze: innanzitutto diffondere il più possibile la conoscenza della storia di Cremona, quindi rendere più accessibile ai giovani, sfruttando le enormi possibilità che offrono oggi le nuove tecnologie, un’opera di grande rilevanza che ha lasciato e lascerà un segno davvero importante nella cultura cremonese. Un’opera che, ricordo, è stata promossa, sin dal suo esordio, oltre che dal Comune, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Cremona. In questo modo il lavoro, davvero di assoluta rilevanza compiuto in questi anni, sarà visibile da tutti e dovunque: anche così si lavora per fare conoscere la nostra città e la sua cultura nel mondo.”
“La “Storia di Cremona” – aggiunge l’assessore alla Cultura Irene Nicoletta De Bona – è un’opera di grande valore civile e scientifico, in quanto costituisce una chiara messa a punto delle attuali conoscenze ed è nel contempo uno strumento fondamentale di lavoro per ricerche future, partendo dall’epoca romana per arrivare al Novecento. La sua capillare diffusione grazie alle nuove tecnologie contribuirà senza dubbio ad accrescere l’interesse per le vicende storiche della nostra città e favorire un ulteriore approfondimento. La storia della nostra città, delle nostre radici, viene così ‘attualizzata’ grazie alle nuove tecnologie.”
“Sono trascorsi nove anni – commenta Antonio Davò presidente della Banca Cremonese di Credito Cooperativo – dalla presentazione al Teatro Ponchielli del primo volume di quella che sarebbe diventata una collana prestigiosa dedicata alla storia di Cremona. Un progetto che l’allora direttore generale di Banca Cremonese, Silvio Spotti, aveva intuito essere di grande importanza e valore non solo per lo spessore scientifico, ma anche per il contributo che avrebbe dato alla conoscenza della storia cremonese dall’età antica fino ai giorni nostri attraverso un’opera organica, alimentata da nuovi studi e ricerche, che certamente mancava e di cui si sentiva a vari livelli la mancanza.”
“In nove anni, grazie alla potenzialità offerte da Internet, è cambiato radicalmente il nostro modo di comunicare e di accedere velocemente e agevolmente a tutte le informazioni. In quest’ottica Banca Cremonese – prosegue Davò – ha deciso di fare un ulteriore investimento sul progetto della Storia di Cremona realizzando con Bolis Edizioni la versione dei sette volumi della Collana in formato digitale. Accanto alla bellezza dell’opera cartacea sarà disponibile ora anche la versione e book consultabile da computer, tablet o e-reader. Una consultazione che Banca Cremonese ha fortemente voluto insieme al Comune di Cremona gratuita affinché la collana fosse fruibile da tutti: studiosi, ricercatori, appassionati di storia, ma soprattutto dalla scuola, dagli studenti, dai giovani.
“Sono sicuro che questo progetto – conclude il presidente Davò – sarà apprezzato, soprattutto in un periodo in cui le risorse per investire in nuove iniziative culturali sono davvero scarse. Oggi, grazie al contributo di Banca Cremonese e alla proficua collaborazione con le istituzioni locali, sono convinto che un passo avanti sia stato fatto per rendere questa bellissima opera alla portata di tutti.”
A sua volta, Paolo Innocenti, direttore generale di Banca Cremonese, dichiara che quanto fatto per la “Storia di Cremona” è un esempio da seguire, perché solo attraverso una stretta sinergia tra enti ed istituzioni e l’utilizzo delle moderne tecnologie è possibile diffondere la cultura oltre i confini non solo locali ma anche nazionali.
IL COMITATO SCIENTIFICO
Il Comito scientifico è così composto: Giorgio Chittolini, coordinatore, Carla Almansi, Giancarlo Andenna, Rita Barbisotti, Angela Bellardi, Maria Lusia Betri, Stefano Campagnolo, Carlo Capra, Maria Luisa Corsi, don Andrea Foglia, Giorgio Politi, Pierluigi Tozzi, Elisa Signori (studiosa che sta curando il volume sul Novecento – in fase di stesura – che sarà presentato poco prima del Natale 2013, esattamente a dieci anni distanza dalla pubblicazione del primo della collana).
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