Cronaca

In fuga dalla Libia, puliscono i viali 'Permessi in arrivo, ma che fine faranno i migranti nel 2013?'

foto Francesco Sessa

Da settimane ormai stanno pulendo le strade di Cremona dalle foglie. Rastrelli in mano, pettorine catarifrangenti e cuffie per ripararsi dal freddo, i migranti ospiti della Casa dell’Accoglienza, persone di diverse nazionalità, ma tutte sfuggite dalla Libia di Gheddafi, vanno dove Aem li chiama. Da giorni sono in viale Po e zona Cristo Re. Hanno già liberato dalle foglie secche Viale Trento Trieste e Piazza Ragazzi del ’99. E’ l’effetto di un progetto elaborato da Caritas in sinergia con i Servizi Sociali del Comune e Aem per consentire a questi migranti che, ormai da un anno sono in attesa dei permessi e non possono né spostarsi, né lavorare, di rendersi utili per la comunità, favorendone l’inserimento sociale. Una bella iniziativa che arriva in un momento in cui alla Casa dell’Accoglienza un po’ si esulta e un po’ ci si preoccupa. Si esulta perché, finalmente, a ruota tutti i profughi ospitati nella struttura della Caritas cremonese (sono cento) stanno ricevendo il permesso della durata di un anno per motivi umanitari. ‘La consegna dei documenti – dice don Antonio Pezzetti, presidente di Caritas cremonese – è un passaggio importante per queste persone. Chi ha parenti o amici può spostarsi in Italia o in Europa. Chi rimane cerca un lavoro, ma non è facile trovarlo. In 50 hanno già ricevuto il permesso, altri 50 mano a mano stanno andando alla Questura per le pratiche”. Il lato preoccupante, invece, riguarda il fatto che dal 31 dicembre 2012, fra meno di un mese, verrà decretata la fine ufficiale della emergenza “Nord Africa” in Italia con la conseguente fine della gestione dei migranti affidata alla Protezione civile. “Noi non li buttiamo certo fuori dal primo gennaio – continua don Pezzetti -, ma questo è un problema. Su 18mila profughi dalla Libia in Italia, 3mila sono in strutture Caritas, 15mila in albergo. E se noi non li mettiamo in strada, gli hotel invece non sono tenuti ad ospitarli ancora. Tutto questo avviene in periodo invernale e di grande crisi per quanto riguarda l’occupazione. Rischiamo di avere migliaia di persone in giro per le nostre città, sole e senza un’occupazione. Difficilmente lo stato di emergenza verrà prolungato, ma qualcuno deve prendersi la responsabilità di queste vite. Aspettiamo una risposta dal Ministero degli Interni che si dovrà pronunciare su questo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...