Appropriazione di stampi e disegni di orologi, manager assolta
Assolta “perché il fatto non costituisce reato”. Doveva rispondere di appropriazione indebita, Luisa Abati, amministratore unico della Skillf, società a responsabilità limitata con sede a Cremona produttrice in esclusiva per la Big-Time degli orologi My Toy, sbarcati sul mercato nella primavera-estate di qualche anno fa. Sul banco degli imputati la Abati, difesa dall’avvocato Ilaria Ceriali, c’è finita per essersi indebitamente appropriata degli stampi e dei disegni degli orologi con brand Big-Time, ma secondo il giudice Cristina Pavarani la manager non è responsabile. Perché l’imputata, che con la Big-Time aveva sottoscritto un atto di transazione per la restituzione degli stampi, non è stata più in grado di recuperarli, “nonostante si fosse attivata in tutti i modi”. Il problema, ha evidenziato il suo legale, “è che gli stampi si sono persi in Cina”. La Skillf faceva produrre gli orologi dalla società Art Concord, con sede ad Hong Kong. Quegli orologi sono stati successivamente visti in alcune vetrine, ma con brand diversi. Concorrenza sleale, l’accusa lanciata da Big-Time nei confronti di Abati, la quale si era immediatamente attivata perché la Art Concord rispedisse in Italia gli stampi. Ma la Art Concord nel frattempo ha temporeggiato e la Big-Time ha querelato per appropriazione indebita la manager di Skillf. “Nel processo”, ha ricordato la Ceriali, “è emerso che nemmeno la Art Concord possedeva gli stampi, perché faceva produrre gli orologi presso terzi. Tant’è che un testimone ha dichiarato che trovandosi presso la sede di Hong Kong della Art Concord, si era a sua volta adoperato per cercare gli stampi, senza risultato”.
Sara Pizzorni
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