Cronaca

Non ha truffato l'Inps: senegalese assolto, mancano elementi reato

Era accusato di aver truffato l’Inps ottenendo indebitamente la pensione di invalidità facendo risultare fittizia la propria residenza in territorio italiano. Ma mancano gli elementi del reato, così il giudice Pierpaolo Beluzzi l’ha assolto “perché il fatto non sussiste”. A processo per truffa c’era un senegalese di 59 anni difeso dall’avvocato Massimo Tabaglio. In un anno, l’uomo, invalido civile, ha ricevuto 9.711 euro di pensione di invalidità, per l’accusa non avendone i requisiti. La residenza in territorio italiano, infatti, deve essere stabile e continuativa. Il 20 ottobre del 2010, in seguito ad attività volte a verificare la persistenza di tutti i requisiti di legge necessari per l’accesso alle erogazioni pubbliche, il luogotenente Fabio Amadei, dei carabinieri del nucleo tutela del lavoro, si era presentato nell’abitazione del senegalese, trovandovi la nipote che aveva dichiarato che il parente era in Senegal. In precedenza l’Inps aveva inviato allo straniero una convocazione presso i suoi uffici, ma l’uomo non si era mai presentato. Da un ulteriore controllo era emerso che dal settembre del 2009 il 59enne, tramite il servizio di posta pay, effettuava mensilmente prelievi dal Senegal. “Non risulta che abbia mai comunicato di voler rientrare in Senegal”, ha riferito un funzionario dell’Inps, “altrimenti l’erogazione della pensione di invalidità sarebbe stata subito annullata”. Attualmente il senegalese è rientrato in Italia. La somma di denaro percepita indebitamente nel periodo in cui era all’estero gli sarà decurtata. Per l’imputato, anche il pm onorario Paolo Tacchinardi ha chiesto l’assoluzione. Per la difesa, “non c’è stato alcun raggiro”.

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