No alle opere inutili Sì alla prevenzione del rischio idrogeologico
Mentre anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha detto che per rilanciare l’economia l’unica cosa è “un ampio progetto di manutenzione immobiliare e cura del territorio.
contro il dissesto idrogeologico”, il governo ha finto di non sentire e con il “Decreto Crescita 2.0” ha rilanciato l’unica politica che nel nostro paese si riesce a fare, cioè quella tanto cara al partito trasversale del cemento. Grandi opere purché siano e, aggiungiamo noi, per cementificare ulteriormente il territorio e renderlo sempre più fragile!
E’ passata solo qualche settimana ed eccoci, come ormai tutti gli anni di questi tempi, assistere all’ennesima emergenza. Valanghe d’acqua che portano morte e distruzione. Le cause sono ormai arcinote e le ha ripetute anche il capo della Protezione Civile Giannelli: cementificazione e incuria amplificano a dismisura gli effetti di fenomeni già di per sé eccezionali.
Il ministero dell’ambiente ha stimato che le necessità finanziarie per mettere in sicurezza il territorio sono di 40 MILIARDI di euro in 15 ANNI (2,6 miliardi di euro all’anno contro circa 3 miliardi di costi causati dai danni). Ma ci sono questi soldi? CHIARAMENTE NO! Perché noi siamo il paese all’incontrario e se da una parte non troviamo 40 MILIARDI IN 15 ANNI, troviamo 100 MILIARDI, di cui 16 DISPONIBILI SUBITO, grazie al “geniale” Decreto Crescita 2.0.
Ora il ministro dell’Ambiente Corrado Clini annuncia un piano straordinario contro il dissesto idrogeologico in Italia e, per reperire i miliardi di euro necessari, suggerisce di utilizzare i fondi di cassa dei comuni virtuosi.
Legambiente ha lanciato una proposta alternativa che condividiamo: rinunciare a 6 grandi opere giudicate inutili (tra cui la Tav Torino-Lione, l’autostrada Tirreno-Brennero, il Ponte sullo Stretto di Messina) permetterebbe di avere subito dieci miliardi da spendere per evitare i disastri di alluvioni e piene.
Per questo è indispensabile cancellare l’art. 33 del d.l.179/2012 (decreto crescita), la norma sul credito d’imposta che rappresenta un grandissimo favore ai costruttori di grandi opere (INUTILI). Facciamo sentire la nostra voce e chiediamo il ritiro di questa pericolosissima norma. Scriviamo al governo Monti e interroghiamo su questo i partiti che a breve ci chiederanno di nuovo il voto.
NO ALLE GRANDI OPERE INUTILI
? proposte dai privati ma pagate dai contribuenti;
? che arricchiranno i soliti noti a scapito di salute, ambiente e paesaggio;
? che faranno crescere il debito pubblico, l’inquinamento ed il riscaldamento globale;
Sì ALLA PRIMA GRANDE OPERA PUBBLICA NECESSARIA AL PAESE: LA PREVENZIONE E LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO
Coord. dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre / Legambiente Lombardia / WWF-Cremona / Coord. Comitati Ambientalisti Lombardia / Salviamo il paesaggio-Difendiamo i territori Comitato del cremonese, cremasco e casalasco Amici di Emmaus Piadena / ARCI-Cremona / LUCI-Cremona / Associaz. Persona-Ambiente / Comitato salviamo Pietole e San Biagio / Comitato per la tutela del territorio di Trecasali / ADAS-Sustinente / Associaz. Noi, Ambiente, Salute di Viadana / Gruppo Ambiente il Quadrifoglio-Commessaggio / WWF-Parma / ISDE-Cremona / Legambiente Cremona
© RIPRODUZIONE RISERVATA