Cronaca

Incontro pubblico di Lombardi verso nord: 'Partiti si mettano in disparte'

Da sinistra a destra Alessandro Cè, Chiara Battistoni, Daniele Carlotti, Giacomo Zaffanella e Giancarlo Pagliarini

Incontro a Spazio Comune di ‘Lombardi verso nord’, movimento del quale Massimo Cacciari è stato ispiratore, Alessandro Ce’ coordinatore per la Lombardia, e che “si rivolge alla società civile, alla piccola e media impresa e a tutti coloro che sono in cerca di un’alternativa credibile all’attuale situazione politica”. Ospiti  Alessandro Cè, Chiara Battistoni, Daniele Carlotti, Giacomo Zaffanella e Giancarlo Pagliarini. “Lombardi Verso Nord – attacca Zaffanella – si pone come alternativa credibile e seria alla vecchia politica dei partiti che hanno ridotto in queste condizioni il nostro paese, ma anche come alternativa all’antipolitica fatta di protesta senza idee. Per un ricambio della classe politica occorre che ciascuno di noi si impegni in prima persona senza più scuse”. Giancarlo Pagliarini ha proseguito il dibattito indivisuando in Lombardi Verso Nord l”a novità, sulle basi solide di un’idea di federalismo vero, non di quei tentativi maldestri effettuati in Italia dai vari governi recenti”.
A seguire un confronto elaborato da Chiara Battistoni, scrittrice ed esperta di federalismo, fra il modello svizzero e la realtà di casa nostra: “C’è una diversa concezione di Stato e cittadinanza. In Italia in realtà siamo sudditi di uno Stato che non è al servizio del cittadino e di una politica autoreferenziale”.
Ha chiuso Alessandro Ce’, assessore alla sanità in Regione Lombardia dal 2005 al 2007: “Le recenti vicende giudiziarie – ha detto – che hanno portato alla caduta della Giunta Formigoni sono in realtà già state denunciate da lui a partire dal 2007. Il sistema di governo è marcio ma si vuole far ricadere la colpa solo su pochi elementi. Occorre una pulizia totale che si può ottenere soltanto mettendo i partiti in disparte. La colpa dei partiti è quella di essersi divisi la torta facendo accordi mantenendo il sistema inefficiente. Anche il Governo Monti ha aumentato la spesa pubblica effettuando tagli senza logica e mandando in sofferenza il ceto medio, vero motore di questo paese. In Lombardia sono evidenti le infiltrazioni mafiose negli appalti e nelle pubbliche amministrazioni, e la colpa è dei partiti che hanno permesso tutto ciò senza aver creato regole e trasparenza. Per ripartire in Lombardia non serve la vecchia politica ma forze nuove, provenienti dall’imprenditoria e dalla società civile, personalità forti contro i partiti”.

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