Il giorno di Maroni, e il centrosinistra conferma le primarie
E’ il giorno di Maroni in Lombardia. Il consiglio federale della Lega chiederà al suo leader di candidarsi per la corsa alla carica di governatore della regione. “Se me lo chiederanno, accetterò. Il sogno sarebbe diventare presidente della mia regione”, ha detto Maroni alla manifestazione del Carroccio a Bologna. Strategia ‘modello Verona’ per l’ex ministro dell’Interno che punta ad allargare il proprio consenso attraverso l’appoggio di liste civiche, rubando voti agli ex alleati del Pdl. E proprio in casa pidiellina non mancano numerosi mal di pancia con alcuni (i ciellini) che appoggerebbero l’ex sindaco di Milano Albertini e altri (i berlusconiani) che invece punterebbero a ricucire con la Lega per paura di un clamoroso tonfo.
E l’Udc? Gioca un ruolo non indifferente nelle scelte del centrodestra lombardo. Queste le parole del consigliere regionale, Enrico Marcora: “I tentennamenti e la bagarre tra le macerie del Pdl contribuiscono a sciogliere come neve al sole le velleità civiche di Albertini. L’unica candidatura veramente civica, sulla quale lavorare e aggregare tutte le migliori energie ed eccellenze della Lombardia, è quella di Ambrosoli”. E la coalizione di centrosinistra conferma la volontà di convocare le primarie regionali per scegliere il candidato alla presidenza della Regione Lombardia. Questo quanto è emerso da un incontro tra i segretari lombardi di Pd, Idv, Sel e Psi, che si preparano a incontrare propio Umberto Ambrosoli. Ancora in discussione però le modalità con le quali si effettueranno le primarie, già programmate per il 15 dicembre.
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