Cronaca

Calcioscommesse, Massimo Erodiani dal pm di Martino

Foto Francesco Sessa

Erodiani (dietro col giubbotto rosso) e i suoi legali

Interrogato per sette ore a Cremona dal procuratore Roberto di Martino, Massimo Erodiani, arrestato l’1 giugno 2011 nel primo filone dell’inchiesta sul calcioscommesse, ha confermato le sue accuse a Claudio Lotito, già formulate alla procura federale. Secondo Erodiani, il presidente della Lazio era a conoscenza delle presunte combine delle partite perse a Siena nella stagione 2006-07 per 2-1 e in quella vinta 3-0 contro l’AlbinoLeffe nella coppa Italia 2010-11. Erodiani avrebbe fornito spunti, giudicati dagli inquirenti molto interessanti, su altre partite di A. Secondo quanto emerso dalle indagini, Erodiani sarebbe stato uno dei promotori dell’associazione a delinquere, colui che aveva in mano la gestione del sistema scommesse e dei rapporti con gli “Zingari”, proprio come egli stesso ha confessato: “Il primo incontro con loro fu in occasione di Taranto-Benevento”. Il tabaccaio abruzzese continua l’interrogatorio tornando sui fatti di Inter – Lecce, spiegando come il portiere Paoloni ingannò gli “Zingari” sulla tentata combine di quella gara: “Paoloni si presentò al casello di Termoli con Rosati, Corvia e Vives e ottenne i 200mila euro”. Dopo, però, che la combine non andò a buon fine, gli “Zingari” chiesero la restituzione, mai avvenuta, tramite proprio lo stesso Erodiani, che avrebbe trattenuto 25 mila euro per la mediazione.
Nel suo interrogatorio fiume, che avrà un seguito il 16 novembre, Erodiani, oltre a ribadire lo scambio di sms nei giorni precedenti a Lazio-Genoa con Ilievski, denuncia anche le presunte minacce biancocelesti arrivate dal popolare social network Facebook, non prima di “accennare”  alla gara Siena  –  Lazio, del 27 maggio 2007, terminata con la vittoria per 2-1 dei padroni di casa. La gara è stata già prescritta  dopo esser passata al vaglio delle procure di Cremona e Napoli per una denuncia di estorsione fatta da Paolo Negro, ex biancoceleste e autore del gol vittoria, grazie al quale i toscani si salvarono, ma sempre secondo voci arrivate ad Erodiani, il patron laziale era a conoscenza della cosa e avrebbe voluto addirittura cacciare due calciatori della Lazio, in accordo con Negro.

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