Per l'addio di Rossoni alla Regione un "Tfr" da oltre mezzo milione di euro e vitalizio
Nella foto, Formigoni e Rossoni
Il Consiglio Regionale della Lombardia è stato sciolto. Si andrà a votare entro 90 giorni, probabilmente dopo il 15 gennaio. Ovviamente nulla si sa degli eventuali candidati al nuovo consiglio regionale. La provincia di Cremona nell’ultimo consiglio regionale era rappresentata da due soli consiglieri Gianni Rossoni per il Pdl e Agostino Alloni per il Pd. Ovviamente ancora non si sa chi verrà candidato dai vari partiti al nuovo Pirellone. Rossoni mirerebbe ad un seggio romano, forse al Senato dopo oltre vent’anni in Regione (tra l’altro con cariche importanti come quella di vicepresidente della Regione o di assessore in più mandati). Ma, in tema di spending review e di riduzioni di spesa per la politica, quali saranno le buonuscite previste per i nostri due per ora ex consiglieri regionali e per coloro che non rientreranno al Pirellone per scelta o perchè non rieletti? Il Pd, con un suo comunicato, fa sapere che nessuno dei suoi consiglieri avrà vitalizi. “Nessun consigliere del PD in carica percepirà il vitalizio da Consigliere regionale. Il decreto legge stabilità da poco emanato dal Governo Monti stabilisce come criteri per l’accesso al vitalizio la durata in carica di almeno dieci anni e il raggiungimento dei 66 anni d’età. – si legge nel comunicato emesso dal gruppo regionale del Pd – Il PD ha la regola del limite di due legislature, quindi i consiglieri di più lungo corso hanno svolto il loro mandato per sette anni e mezzo, essendo stati eletti la prima volta nel 2005 e la seconda nel 2010. Anche se questi consiglieri venissero eletti nella prossima legislatura le cose non cambierebbero, perché nel frattempo il vitalizio in Regione Lombardia è stato abolito”.
Ma qualcuno tra i consiglieri regionali avrà una buonuscita d’oro di fine mandato, una sorta di “tfr” che farebbe invidia addirittura ai dirigenti d’azienda di lungo corso e che corrisponde a un anno di retribuzione per ogni legislatura effettuata. Dato che un anno di compenso da consigliere regionale lombardo in media corrisponde a 113 mila euro lordi, fate un po’ il conto di quanto percepirà chi ha alle spalle tre o quattro mandati. Secondo i calcoli compiuti dal quotidiano economico Il Sole 24Ore all’inizio della legislatura, il consigliere regionale cremasco del Pdl, Gianni Rossoni, il suo tfr era già di 455 mila euro lordi a cui andrebbero aggiunti circa 90 mila euro lordi per la frazione di legislatura appena conclusa con le dimissioni.
Ma a Rossoni spetterà anche il vitalizio, una sorta di “pensione come consigliere regionale”. Infatti l’articolo 2 del decreto legge Monti sulla riduzione dei costi della politica nelle regioni che dovrebbe essere convertito in legge domani , dice: “Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 14, comma 1, lettera f) , del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, e fi no all’adeguamento da parte delle Regioni a quanto ivi previsto, ferma restando, in ogni caso, l’abolizione dei vitalizi già disposta dalle Regioni, le stesse, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fatti salvi i relativi trattamenti già in erogazione a tale data, possono prevedere o corrispondere trattamenti pensionistici o vitalizi in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della Regione, di consigliere regionale o di assessore regionale solo se, a quella data, i beneficiari: a) hanno compiuto sessantasei anni di età; b) hanno ricoperto tali cariche, anche non continuativamente, per un periodo non inferiore a dieci anni”
Gianni Rossoni ha oggi 63 anni. Godrà del vitalizio a 66 anni compiuti.
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