Cronaca

Falsi abusi, i genitori: "Se accusi il maestro diventiamo ricchi"

“Una costante opera di inquinamento probatorio realizzata mediante continue e pressanti istruzioni impartite al figlio minore in merito alle cose da dire e agli atteggiamenti da tenere in presenza delle persone che a vario titolo potevano avere un ruolo nel procedimento. E questo non per rassicurare e proteggere il minore, bensì per farlo apparire, contrariamente al vero, come un bambino fortemente traumatizzato, nella speranza di ottenere dalla vicenda il maggior guadagno possibile in termini economici”. Sono le parole contenute nella richiesta di archiviazione del pm Francesco Messina (poi accolta dal giudice Clementina Forleo) sulla posizione di Fabrizio Spelta, accusato da un bambino egiziano di 10 anni residente a Pizzighettone di abusi sessuali. Tutto falso: il ragazzino era stato indotto dai genitori, che il 23 ottobre scorso, davanti al giudice Guido Salvini, hanno patteggiato una pena di due anni per il reato di maltrattamenti verso il minore.

Significative, al riguardo, sono le intercettazioni registrate il 28 aprile del 2011 nell’auto della famiglia.

Ecco la conversazione tra padre e figlio:

Il padre: “va bene, tu basta che dici quello che ti diciamo noi in tribunale e avrai tutti i giocattoli che vuoi”.
Il figlio: “io voglio i giocattoli, le spade…”
Il padre: “ok, tu basta che dici quello che ti dirò io e scegli tutti i giocattoli che vuoi, anche se è un giocattolo che costa 100 euro”. “Tu sei quello che ci farà diventare ricchi. Se tu parli le autorità ci risarciranno con tanti soldi per te”.

Intercettazione del 2 maggio del 2011:

Il padre e la madre al figlio: “tu rimani pauroso….” “perché vengono dei medici…” “Devi fingere di avere paura…e devi tremare”.
“Emblematico”, scrive il pm, “è lo scambio di battute registrato a bordo dell’autovettura della famiglia subito dopo che il bambino era stato accompagnato in ospedale”:
Il padre e la madre a proposito del figlio: “lui recitava bene”. “E’ vero”. “Da questa recita guadagneremo molto bene”. “Se Dio vorrà”.

Intercettazione dell’11 maggio 2011:

La mamma al figlio: “ti vogliono venerdì in tribunale. Andrai dal giudice. La nostra vita è nelle tue mani, capisci ?”.

In merito alle violenze sessuali, la madre suggerisce al figlio di riferire che il maestro gli aveva detto che se diceva qualcosa uccideva lui e tutta la sua famiglia, che poi lo aveva preso con la forza e che allora lui si era messo a gridare finchè era arrivata la maestra raccomandandogli di non dire niente ai suoi genitori.

Tu fai finta di piangere e di tremare dicendo che avevi paura che quello lì (Fabrizio Spelta, n.d.r.) uccideva la mamma”.

“Che il centro dei loro interessi fosse il denaro”, scrive Messina, “viene confermato anche da una delle ultime conversazioni registrate a bordo dell’autovettura, durante la quale i due parlano di come impiegare i soldi che riceveranno da questa storia, confidando di guadagnarci sopra 400.000 euro”.

Sara Pizzorni

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