Salini tentato dalle dimissioni per acciuffare un posto in Regione La Provincia verrebbe commissariata
Sopra, Salini, Rossoni e Iotta
Lombardia, ormai le elezioni sono alle porte. E’ solo questione di definire tempi e date che potrebbero essere abbastanza immediati. Infatti “è da irresponsabili e quindi inaccettabile che la Lombardia viva una campagna elettorale lunga sei mesi”, dice il governatore Roberto Formigoni che incontrando i giornalisti torna a ripetere: “Se la Lega non ci ripensa (cioè se insiste nel voler andare alle urne in primavera), allora si vada al voto prima possibile e fin da domani attiverò le procedure per cambiare la legge elettorale. Se la Lega Nord non cambia idea in Lombardia si potrebbe andare a votare tra 45-90 giorni”.
Unico impegno prima del ritorno alle urne sarà appunto quello di cambiare la legge elettorale per abolire il listino. Proprio in considerazione di questo impegno, secondo il presidente della Lombardia è “realistica l’ipotesi del voto a gennaio”.
Dunque procedure rapidissime. Domani (martedì 16 ottobre) in Consiglio Regionale si dovrebbe votare sul riordino delle province. Si tratta di un passaggio importante perché proprio dalle province, specialmente da quelle in via di dismissione, potrebbero arrivare alcuni candidati a consigliere regionale.
Dal Pdl cremonese si fa sempre più insistente la voce che vorrebbe Massimiliano Salini, attuale presidente dell’Amministrazione provinciale, possibile candidato in Regione. Salini, sempre secondo il tam tam del Pdl, potrebbe dimettersi immediatamente, poco dopo lo scioglimento del Consiglio Regionale. La candidatura non è incompatibile e le dimissioni avverrebbero solo per ragioni di opportunità. Ovviamente le dimissioni di Salini porterebbero al commissariamento della Provincia fino alle nuove elezioni previste a “riordino” avvenuto e con i nuovi assetti provinciali che vedono Lodi, Cremona e Mantova insieme.
Ma Salini rischia di non essere l’unico candidato dell’attuale Pdl alla corsa per un posto al “nuovo Pirellone”. Potrebbe essere tentata dal bis Chiara Capelletti, figlio in arrivo permettendo, che alle scorse elezioni ebbe un buon pacchetto di preferenze oppure l’attuale presidente dell’Aler Mino Jotta, sponsorizzato Mariastella Gelmini. Dopo vent’anni cambierà invece aria Gianni Rossoni. Si dice voglia tentare di prendersi un seggio al Senato lasciando, con robusta liquidazione, il posto al Pirellone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA