Cronaca

Colpo di mano dell'Ato, senza preavviso dice sì all'ingresso dei privati

Sopra, due manifestazioni per l’acqua pubblica

Colpo di mano del Cda dell’Ato che, a sorpresa e con l’inserimento dell’argomento nell’ordine del giorno all’ultimo momento, ha approvato la società mista per la gestione dell’acqua, cioè l’ingresso dei privati nella futura società unica contro quanto deciso dagli italiani nel referendum e tradendo l’indicazione dei sindaci che, nel corso di varie assemblee, avevano deliberato che la gestione dell’acqua fosse solo in house. A sorpresa e rimangiandosi quanto dichiarato in passato, ha votato a favore l’assessore del Comune Francesco Bordi. In serata numerose le proteste.

IDV: “SCRITTA PAGINA IGNOBILE DELLA POLITICA LOCALE”

Tra i primi a commentare l’accaduto, il capogruppo dell’Idv in Comune Giancarlo Schifano: “Con un colpo di mano, è stata scritta una pagina della politica locale e provinciale, ignobile, arrogante e presuntuosa contro ogni volere dei cittadini cremonesi, contro la volontà della maggioranza dei Sindaci della provincia, l’acqua è un bene pubblico e tale deve rimanere. La società mista rappresenta un tradimento della volontà popolare che attraverso il referendum aveva sancito un sacrosanto risultato plebiscitario in favore dell’acqua pubblica come bene essenziale e invendibile. L’assessore Bordi si assuma tutte le sue responsabilità e presenti subito le dovute dimissioni per aver tradito la volontà popolare e aver favorito la nascita di questa pseudo-società mista. Scenderemo in piazza e nelle strade per informare i cittadini di questa scelta scellerata e irresponsabile“.

PD: “UN COLPO DI MANO”

“Quanto apprendiamo in queste ore è un vero e proprio colpo di mano sul piano d’ambito e una sconfessione non solo dei referendum ma di tutto il percorso seguito in questi mesi con i sindaci del territorio. – afferma Titta Magnoli, segretario provinciale del Pd –  La notizia che con i voti di Denti, Rastelli e soprattutto dell’assessore del comune di Cremona Bordi  (contrario Cavalli di Romanengo – Pd che ha abbandonato il consiglio in segno di protesta) sia stata approvata una delibera che conferma il modello di gestione “mista”, con la bozza di testo che dichiara il silenzio/assenso della conferenza dei sindaci è inaccettabile. E’ un vero colpo di mano, inserito all’ultimo momento in ordine del giorno, un atto che violenta il territorio, fatto sotto la fretta e la paura di quanto sta accadendo il Regione Lombardia. Una vera vergogna opera di un centro destra allo sbando totale”.

GRILLINI: “UNA VERGOGNA, LA GENTE DEVE INDIGNARSI”

Protesta anche il Movimento 5 Stelle: “Quello che apprendiamo in questi momenti è un golpe fatto e finito. Per l’ennesima volta assistiamo alla scandalosa mentalità di onnipotenza di un organo che deve, soprattutto, rispettare la volontà popolare. Ricordiamo che lo scorso Giugno il 98% dei cittadini della Provincia di Cremona, hanno votato contrari alla gestione privata dell’acqua, eppure l’AATO, decide alle spalle dei cittadini.Il tutto quando in Regione Lombardia sta succedendo tutto e il contrario di tutto. E’ assurdo quanto è accaduto. Assurdo, insensato, soprattutto tenendo presente che è stata approvata la delibera che conferma il modello di gestione “mista”, tanto cara al sig.Salini. Una vergogna, ma la gente deve sapere, deve indignarsi, deve aprire gli occhi e la mente davanti a questo autentico golpe.

TORCHIO: “FRETTA PER QUANTO ACCADUTO AL PIRELLONE”

Indignazione dalla Lista Torchio: “Solo stamattina, a distanza di una settimana dalla sua convocazione, è stato comunicato l’inserimento, a sorpresa, al Cda dell’Aato di Cremona dell’oggetto aggiunto: “Adozione del Piano d’Ambito”. Lo stesso membro del Consiglio di Amministrazione Marco Cavalli, sindaco di Romanengo, sentito dai colleghi, ha fatto sapere di essere stato colto alla sprovvista da tale improvvisa accelerazione, a quanto pare dovuta alle acque agitate del Pirellone ed alle difficoltà che potrebbero insorgere in tale sede per la sua approvazione finale, soprattutto di fronte all’ipotesi di ingresso dei privati nella gestione. Ma la cosa che stupisce maggiormente è che il Piano, di cui è stato ripetutamente chiesto dall’assemblea dei Sindaci il rinvio al Consiglio di Amministrazione per la necessaria rettifica in diminuzione, stante l’entità ritenuta del tutto eccessiva degli investimenti previsti, con depuratori posti anche in casolari e frazioni di alcune decine di abitanti,  possa essere adottato dal Consiglio di Amministrazione, senza la preventiva approvazione da parte dell’assemblea dei Sindaci. – dice ancora la Lista Torchio – Peraltro bisognerebbe chiedersi il perché di tanta fretta a fronte della prevista aggregazione di Cremona con Lodi, realtà nella quale è stato adottato un modello gestionale totalmente pubblico e che, con ogni probabilità, comporterà una diversa dimensione territoriale dell’Autorità d’ambito idrico. La cosa è analoga all’ormai deciso conferimento dei beni immobiliari  – operazione fortemente contestata e giudicata una vera e propria svendita dei gioielli di famiglia – ad una Società di Risparmio Gestito, mentre a Lodi ed a Mantova pare non si stia procedendo in tale direzione. E’ evidente che l’ennesima prova muscolare da parte del Cda dell’Aato, con ogni probabilità potrà riservare sgradite sorprese da parte dell’assemblea dei Sindaci i cui equilibri, complici le elezioni del giugno scorso, sono radicalmente mutati. Ma i Sindaci potrebbero essere, a loro volta, gabbati se il Cda odierno dovesse adottare l’ultimo piano d’ambito predisposto con la bestiale ed immotivata forzatura del silenzio assenso, mentre l’assemblea del 12 dicembre scorso  ne aveva chiesto il ritiro. Una più serena valutazione della vicenda con il coinvolgimento degli stessi rappresentanti degli utenti potrà evitare strascichi giudiziari che, diversamente, sarebbero inevitabili”.

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