Ex Scac, il progetto si ferma Il gruppo Toto non ritira la concessione Manca un altro milione di oneri
Si allontana il recupero dell’ex Scac di via Sesto. C’è infatti grande preoccupazione in Comune sull’operazione: nessuno del gruppo Toto si sarebbe fatto vivo per ritirare le concessioni edilizie per i lavori preliminari sull’area (pulizia, demolizione delle murature, smaltimento dell’amianto) sulle basi del planivolumetrico presentato mesi fa. La preoccupazione è evidente anche perchè nel bilancio 2012 l’assessore Roberto Nolli ha messo la voce d’ingresso di un milione di euro di oneri di urbanizzazione per la realizzazione del centro commerciale e direzionale nell’ex Scac. Lo stesso sindaco Oreste Perri e il vicesindaco Carlo Malvezzi sarebbero intervenuti più volte. inutilmente, presso la famiglia Toto perchè ritirasse la concessione e permettesse al Comune di incassare una prima tranche di oneri. La crisi nell’edilizia, le difficoltà del settore insieme alla mancanza di liquidità (il solo smaltimento dell’amianto richiede diverse centinaia di migliaia di euro), i problemi del commercio sconsigliano agli operatori l’investimento. I metri quadrati destinati al commercio nell’ex Scac solo oltre diecimila, insieme sono una grande piastra commerciale, grossa più della metà di Cremona Po (che è 18.830 metri quadrati) seppure distribuita in 8 parallelepipedi diversi che gli stessi progettisti definiscono “capannoni commerciali”, più residenze, un albergo, un ristorante, una palestra. Chi investe oggi in una simile operazione avendo dieci anni a disposizione per ritirare la concessione? Fermare l’operazione vuol dire far saltare anche un eventuale accordo con le ferrovie per l’eliminazione del passaggio a livello e la costruzione di un sottopasso per collegare via Sesto con via Milano. Anche le Ferrovie non avrebbero avuto nessun riscontro dal gruppo Toto, reclamando però come interlocutore il Comune che ancora non ha mosso un solo passo.
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