Cronaca

Per chi vìola il codice della strada pena commutata nella cura del verde, del Cimitero e aiuto agli scolari

La Giunta comunale ha approvato l’estensione del protocollo d’intesa stipulato con il Tribunale di Cremona nel marzo 2011 per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, consistenti nella prestazione di attività non retribuita a favore della collettività, in sostituzione delle pene comminate per i reati in violazione al Codice della strada.

“Il protocollo, di durata biennale, prevedeva tre tipologie di attività e servizi idonei ad ospitare i condannati: manutenzione verde pubblico; servizi ausiliari a favore della sicurezza stradale; servizi diversi nell’ambito delle politiche sociali – dichiara l’assessore Maria Vittoria Ceraso -. L’esperienza dell’attività lavorativa svolta sino ad oggi dai condannati è stata più che positiva. Essa costituisce una valida occasione di riparazione per il condannato ed assicura un significativo apporto e sostegno all’attività dei servizi comunali a favore delle collettività. In considerazione delle quaranta richieste di ammissione ai lavori di pubblica utilità, in attesa di essere poste in esecuzione, d’intesa con il Tribunale, si è pensato di ampliare i servizi ospitanti con altre due aree operative del Comune, il Civico Cimitero ed il Servizio Comunicazione.”

“Tengo a precisare – prosegue l’assessore – che i lavori vengono eseguiti con i tempi e le modalità indicate in sentenza dal giudice e svolti sotto la supervisione dei tecnici e funzionari del Comune e la sorveglianza della Questura di Cremona. Ad oggi sono nove le persone che hanno prestato attività pubblica presso il nostro Comune ed in particolare per la manutenzione del verde pubblico (con compiti inerenti il censimento del verde, la manutenzione delle aree verdi e le attività in serra) e con la Polizia municipale (con compiti quali l’ausilio agli utenti deboli in corrispondenza dei plessi scolastici, la collaborazione nell’organizzazione degli archivi) con esiti soddisfacenti sia per l’Amministrazione che per i lavoratori.

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