Cronaca

Processo formaggi avariati, la parola ai consulenti tecnici

Formaggi avariati, le accuse

E’ ripreso con la testimonianza dei consulenti tecnici il processo presieduto dal giudice Pio Massa (a latere i giudici Francesco Sora ed Andrea Milesi) sui formaggi avariati. L’accusa, per gli imputati, è quella di aver “alterato le caratteristiche di vari prodotti lattiero-caseari prima che fossero distribuiti per il consumo, rendendoli pericolosi per la salute pubblica”. In particolare, perché dal 2004 al giugno 2007 “lavoravano formaggi destinati al consumo umano, mescolandovi prodotti per il consumo animale, oppure, in altri casi, prodotti avariati e dall’odore nauseabondo recanti la presenza di estese muffe, di inchiostri, di residui di plastica, di vermi, di topi morti e di escrementi di roditori”. Quel formaggio avariato e putrefatto era merce che doveva essere smaltita, destinata ad uso zootecnico. E invece, secondo l’accusa, sarebbe stata riciclata e lavorata come prodotto “buono”, di prima qualità.

L’inchiesta

L’inchiesta era partita nel novembre 2006 con il controllo, sulla Castelleonese, di un tir carico di oltre 2900 tonnellate di semilavorati, fra mozzarelle, stracchino e gorgonzola, nauseabondi. Il carico proveniva dalla Tra.De.L di Casalbuttano ed era diretto alla Megal di Vicolungo, in provincia di Novara. La prima raccoglieva, sconfezionava e iniziava la lavorazione, la seconda miscelava e confezionava.

Le testimonianze dei consulenti in aula

Secondo il professor Carlo Cantoni, ordinario di ispezione degli alimenti di origine animale dell’università di Milano e consulente tecnico del pm Francesco Messina, “i prodotti sequestrati alla Tra.De.L erano pericolosi per la salute umana”. Secondo il professore, che ha effettuato le analisi sui campioni sequestrati, “per distruggere le tossine il prodotto avrebbe dovuto essere lavorato a 140/150 gradi, mentre alla Megal era a 121/125 gradi”. “Io”, ha detto in aula il consulente, “un formaggio così non lo mangerei”.
Diverso il parere dei consulenti delle difese (il professor Franco Ottaviani, biologo, il dottor Ivano Panini, laureato in chimica e tencologia farmaceutica,
e il dottor Vincenzo Natali, laureato in scienze agrarie, quest’ultimo per le difese di Crotti, Balestreri e Chittò), secondo i quali “il rischio per la salute non c’era”. “I microrganismi patogeni che portano le malattie all’uomo sono pericolosi se ingeriti in larga quantità”, ha detto Ottaviani. “Si tratta di batteri che si trovano anche nell’insalata, nel latte, e che vengono inattivati dai comuni trattamenti con i quali si conservano gli alimenti”. “In ogni caso”, ha spiegato il consulente, “non c’è mai una garanzia di eliminare tutte le tossine. Dall’analisi del prodotto, comunque, non c’è in concreto una pericolosità per la salute”. Da parte sua il dottor Natali, che ha ribadito che “il semilavorato era destinato ad un’ulteriore lavorazione e non ad un immediato consumo, e quindi “non pericoloso”, si è spinto oltre, prospettando la possibilità di un “condizionamento” dei campioni prelevati dalla guardia di finanza. Il consulente ha criticato le modalità di gestione dei campioni, screditando la validità dei risultati.

Gli imputati

A giudizio c’è Domenico Russo, l’imprenditore siciliano a capo della Tra.De.L e della Megal, accusato di adulterazione e contraffazione dei formaggi in concorso con Luciano Bosio e Gheorghe Vlagea, direttore e magazziniere della Tra.De.L, e con Francesco Tripodi, magazziniere della Megal. Accusati di abuso di ufficio sono Riccardo Crotti, direttore del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell’Asl, e i veterinari Paolo Balestreri e Andrea Chittò. “Invece di effettuare ispezioni e controlli a sorpresa”, allo stabilimento della Tra.De.L avrebbero preannunciato e concordato le ispezioni a volte con Russo, altre con Bosio. Tre le parti civili: il Consorzio Tutela Provolone Valpadana (che si era già costituito in udienza preliminare), l’associazione di consumatori Altroconsumo la Confederazione Italiana Sindacato Utenti e Consumatori (Co.I.S.U.C.).

La prossima udienza per l’esame di altri testimoni è stata aggiornata al 15 gennaio.

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