Renzi ha fatto il pieno di gente ma per ora poche adesioni al Comitato locale Si attendono le regole delle primarie
Foto Francesco Sessa
Il giorno dopo il bagno di folla di Matteo Renzi al Cittanova. Tutto esaurito e gente fuori come al Bibiena di Mantova, al teatro delle Vigne di Lodi. Il format Renzi funziona e piace. In Lombardia Renzi buca anche se l’adesione al Comitato, al suo progetto, non ha ancora fatto del tutto presa sugli amministratori locali del Pd. Molti sono in attesa di capire le regole, più che le idee di Renzi che ormai sono note. In Lombardia invece molti si sono già schierati con Renzi: Comincini, sindaco di Cernusco, Daniele Bosone, presidente della Provincia di Pavia, Lorenzo Guerini sindaco di Lodi, Virginio Brivio, sindaco di di Lecco. Tra gli entusiasti cremonesi c’è Luciano Toscani, ex sindaco di Casalmaggiore, Roberto Mariani, ex sindaco di Stagno Lombardo, Alessandro Corradi, consigliere comunale a Cremona, Stefano Campagnolo, ex Margherita. Ma dove Renzi sembra aver fatto presa è tra i non iscritti, tra gli ex Margherita, tra molti che si sono allontanati dalla politica, appunto tra i molti presenti ieri in sala.
Visti anche molti volti noti del Pd, amministratori (Pierlugi Rotelli “Demagogia, peggio di Veltroni”, l’ex sindaco Giancarlo Corada, Caterina Ruggeri, Gianfranco Berneri, l’ex parlamentare Marco Pezzoni). Assenti sia il segretario provinciale del partito Titta Magnoli (via da Cremona per impegni) che il parlamentare Luciano Pizzetti (“sono stato a lungo indeciso, essendomi già schierato con Bersani ho evitato una inutile passerella”).
Luca Burgazzi, 22 anni cremonese, il più giovane membro dell’assemblea nazionale, ieri in prima fila dice: “Non mi ha convinto del tutto. Non mi schiero, per ora, voglio capire. Renzi è comunque una risorsa per il Pd. Lo ritengo un fattore positivo perché allarga il campo del Pd. Va riconosciuto al partito il merito di essersi aperto alla società lanciando con coraggio queste primarie”.
Alessia Manfredini, vicepresidente del Consiglio comunale: “Renzi ha trasmesso energia, positività e segnali di apertura e ha dimostrato di avere una straordinaria capacità comunicativa. Però fino a quando non si chiariscono le regole delle primarie (date, firme necessarie, albo si o no, costo) e il perimetro della competizione, e non si scioglie il nodo delle alleanze e la legge elettorale é difficile decidere. Personalmente mi sento politicamente più vicina ad altri possibili candidati come Pippo Civati e Laura Puppato molto attivi sui temi legati all’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Confido che il gruppo dirigente nazionale durante l’assemblea nazionale del 6 ottobre semplifichi il quadro e decida con saggezza regole chiare e certe in modo che le primarie per la premiership e per i parlamentari diventino l’occasione di una grande partecipazione libera e democratica anziché uno scontro tutto interno e autoreferenziale”.
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