Cronaca

A Cremona 'Verso Nord': "Federalisti ed europei" Anti-Grillo contro i partiti

Sopra: Ventura, Cè e Zaffanella (foto Francesco Sessa)

Un Paese più moderno, federale e più vicino all’Europa. E’ l’obiettivo di Lombardi Verso Nord, il movimento politico che ha messo ora piede anche a Cremona e che è stato presentato in mattinata. Si tratta della costola regionale di Verso Nord, realtà fondata un paio di anni fa, tra gli altri, da Massimo Cacciari, Giuseppe Bortolussi (direttore della Cgia di Mestre), Massimo Fistarol (senatore, ex Margherita eletto nelle fila del Pd). Responsabile cremonese di Lvn è l’ex sindaco di Pizzighettone Pierantonio Ventura. Ha aderito anche Giacomo Zaffanella, ex Lega e ora nel Gruppo Misto in consiglio comunale. Con loro, per il primo appuntamento ufficiale all’ombra del Torrazzo, a Palazzo Comunale, anche il numero uno del movimento lombardo: Alessandro Cè, ex parlamentare e assessore leghista in Regione che ha lasciato il Carroccio diversi anni fa.

Non siamo una ‘Lega Nord 2-La vendetta’, guardiamo al nord dell’Europa. Vogliamo un’Italia più normale”. Sono parole usate da Ventura, dopo la breve introduzione di Zaffanella, sottoscritte anche da Cè. La ricetta: servono persone capaci e oneste (non necessariamente facce nuove, qualcuno “c’è anche oggi in Parlamento”) e atteggiamenti diversi che permettano di credere e avere fiducia nelle istituzioni. “Questa classe politica ha fallito e verrà spazzata via alle elezioni”, ha affermato il responsabile regionale, che ha aggiunto: “Grillo? Una risposta sbagliata a un bisogno reale”. Dal Pdl alla Lega, da Casini al centrosinistra: nessuno si salva per Lvn. “Lombardi Verso Nord: un giusto radicamento nel territorio per conoscere e risolvere i problemi locali. Indispensabile però anche lo scenario europeo: è lì che si giocano partite importanti, ad esempio a livello finanziario e di immigrazione”, ha sottolineato Cè. Monti? “Non ha aggredito problemi veri per rilanciare il Paese”. “Dobbiamo guardare a modelli funzionanti, ad esempio quello tedesco per la crescita e quello danese per il mercato del lavoro”.

I partiti sono degenerati. Io me ne sono andato in tempi non sospetti”, ha precisato l’ex assessore regionale. Tra i problemi del paese: “C’è una questione morale, una questione sociale. Ci sono caste e lobby. Anche il sindacato è diventato una lobby. Il Nord ha bisogno di crescita, il Sud di sviluppo, che è una fase precedente. Non vogliamo la secessione. C’è bisogno di fare più attenzione all’utilizzo delle risorse e in questo senso il federalismo aiuta. Bisogna avere un numero di dipendenti pubblici più adeguato, evitando sprechi, bisogna combattere l’evasione fiscale in modo più deciso. La partitocrazia è il cancro di questo Paese. E il centralismo ha fatto grandissimi danni. Tra le piaghe, le mafie: In Lombardia ci sono, è una cosa che non si può negare. E c’è collusione”.

“L’Italia – ha continuato Cè riprendendo un discorso generale – non ha bisogno di rottamazione o giovanilismo, ma di persone serie, con la schiena dritta. Dobbiamo scardinare il sistema partitocratico”. C’è intesa con altri movimenti: “Guardiamo con interesse ad esempio a Italiani Liberi e Forti, alle iniziative di Oscar Giannino e a Italia Futura, ma serve una guida più ‘popolare'”. “Centrodestra o centrosinistra? Siamo trasversali, guardiamo oltre. Ad oggi siamo presenti in quasi tutta la Lombardia. E siamo pronti a candidarci. Considerati i continui scandali in Regione sono convinto accadrà presto. Ma ci attiveremo anche nei singoli Comuni”.

I riferimenti forniti: lombardiversonord@gmail.com e www.versonord.eu.

Michele Ferro

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